Sta suscitando molta indignazione in città la notizia dell'aggressione alla coreografa Valeria Geremia che senza alcun motivo è stata colpita alla testa, un paio di sere fa, mentre attraversava sulle strisce pedonali in piazza San Placido, in pieno centro storico a Catania. A colpirla sono stati 4 teppistelli, a bordo di uno scooter, che subito dopo sono fuggiti. A denunciare i fatti è stata la stessa danzatrice e coreografa che ha anche raccontato di non essere stata aiutata da nessuno, nonostante le urla e nonostante a quell'ora, erano le 22,30, la zona fosse ancora molto frequentata.

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Sui social in queste ore si sta sollevando l'onta della vergogna da parte di quanti puntano il dito contro una "città allo sbando". A cominciare da una nipote dell'aggredita che posta: «Siamo come zombies, spettatori di uno spettacolo decadente e in loop.Togliete le mani dai vostri telefoni e affrontate fisicamente lo schifo che ha avvolto la nostra città. Solidarietà a chi, come mia zia porta luce in questa città spenta, con estremo coraggio e dignità.Vergogna».
Qualcun altro si chiede che fine abbiano fatto i Falchi (i poliziotti in borghese e in moto) invocando la loro presenza soprattutto nelle zone "calde" della città, mentre altri fanno notare come ormai purtroppo in questa città è come se ci stesse abituando a fatti di questo genere, senza neanche avere la forza e la voglia di reagire.
«Ho fatto una Tac e fortunatamente è tutto a posto, ma è stata una esperienza terribile», ha commentato la Geremia che è anche un'insegnante di Yoga. «Camminiamo senza empatia. Siamo abituati a vedere tutto tranne de visu».