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Corruzione all’Ast, l’inchiesta nata dalle denunce di Barone Gomme

Di Redazione |

L’indagine della Guardia di Finanza sulla Ast, la società della Regione dei trasporti, nasce dalle denunce presentate dal titolare dell’impresa Barone Gomme. L'imprenditore per una decina d’anni ha fornito i pneumatici all’azienda siciliana trasporti. Negli ultimi tempi il direttore generale Ugo Fiduccia e l’ex presidente Gaetano Tafuri, entrambi indagati, avrebbero deciso di estrometterlo privilegiando la ditta Schirò srl. Una scelta che ha scatenato la reazione dell’imprenditore escluso che ha denunciato pubblicamente quanto stava avvenendo nella società dei trasporti. L'Ast ha reagito denunciando a sua volta Barone.

Nel corso delle conversazioni intercettate il direttore della società, Fiduccia, spiega che la Barone Gomme non era in grado di fornire pneumatici dei marchi Pirelli, Continental, Goodyear e Dunlop e non poteva offrire prezzi competitivi per la merce di marca Bridgestone. Nell’avviso pubblico delle gare, decide il dirigente, per eliminare Barone sarebbe stato specificato che le forniture dovevano essere esclusivamente delle marche che Barone non poteva assicurare, in modo da- dice Fiduccia – «fare futtiri fora», (tagliare fuori Barone Gomme ndr). «Iddìi avi a ristati fora…e pi tri anni mu livaiu…unnamu a sentiri parrari chiù (lui deve restare fuori…e per tre anni me lo sono tolto…non ne dobbiamo sentire parlare più, ndr)», spiega l’indagato.

Elementi utili alle indagini sono stati forniti anche dall’avvocato Giuseppe Terrano che lavora all’Ast e che ha dichiarato di subire mobbing da parte del direttore generale Fiduccia come rappresaglia per le denunce presentate. Terrano ha raccontato agli investigatori delle assunzioni clientelari all’interno dell’azienda, della decisione di fare fuori Barone Gomme dall’appalto dei pneumatici, degli autobus comprati da Israele.

«La trattativa è stata condotta da Fiduccia – si legge nell’ordinanza del gip – che si è recato in Israele, insieme ad un paio di dipendenti tra cui un meccanico forse catanese. La trattativa è stata condotta attraverso un intermediario perugino di nome Alessio Porzi», amministratore di fatto della società Porzimark srls di Cannara (PG), finito nell’inchiesta della Finanza e raggiunto da una misura interdittiva. «L'omissione – prosegue l’ordinanza – di una gara pubblica è stata giustificata attraverso esigente di urgenza».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA