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Corse clandestine, combattimenti, macellazioni: ecco il dossier Zoomafia

In Sicilia i reati contro gli animali sono l’8,52% di quelli nazionali, le corse clandestine il business più allarmante

Di Redazione |

Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, frodi dei pascoli, traffico di fauna selvatica, pesca di frodo. Sono questi, secondo il Rapporto Zoomafia 2022 redatto dalla Lav, alcuni dei crimini contro gli animali registrati in Sicilia. Nell’isola, nel 2021, i procedimenti per reati contro gli animali sono stati circa l’8,52% di quelli nazionali, con un tasso di 15,82 procedimenti ogni 100.000 abitanti; con almeno 700 indagati (circa il 13,44% di quelli nazionali), con un tasso di 13,84 indagati ogni 100.000 abitanti. 

L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav ha chiesto alle procure i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2021, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali, ma le risposte sono arrivate solo da 10 procure ordinarie su 16 (non hanno risposto Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltanissetta, Messina, Palermo e Trapani) e da 3 procure minorili (non ha risposto Caltanissetta).  

La procura che nel 2021 ha registrato più procedimenti penali per reati contro gli animali è quella di Siracusa, con 122 procedimenti con 174 indagati. Seguono Catania 77 procedimenti con 128 indagati; Termini Imerese (Palermo) con 52 procedimenti con 65 indagati; Ragusa, con 47 procedimenti con 30 indagati; Patti (Messina), con 32 procedimenti con 17 indagati; Enna, con 28 procedimenti con 12 indagati; Gela (Caltanissetta), con 27 procedimenti con 18 indagati; Sciacca (Agrigento), con 25 procedimenti con 7 indagati; Marsala (Trapani), con 24 procedimenti con 10 indagati e, ultima, Caltagirone (Catania), con 22 procedimenti con 23 indagati. 

 Incessante l’attività di contrasto da parte dei carabinieri forestali alla vendita illegale di animali in via di estinzione. Sono state 23 le persone denunciate, a vario titolo, per aver messo in vendita, senza avere alcuna documentazione comprovante la legale detenzione degli animali, complessivamente: 112 Testudo hermanni, 130 fringillidi, prevalentemente cardellini. Le ultime relazioni della Dia e della Dna riportano casi riconducibili ad attività zoomafiose nella regione, con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nell’accaparramento dei terreni agrari e pascolivi per beneficiare di fondi comunitari, nelle corse clandestine di cavalli e nel settore della commercializzazione del pesce. 

"Gli scenari che emergono dal nuovo Rapporto sono quelli di illegalità diffusa e pericolose connessioni con ambiti criminali più inquietanti – afferma Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav, – La Sicilia è una delle regioni dove la zoocriminalità è più attiva. Le corse clandestine rappresentano il business più allarmante. Le indagini hanno confermato l'esistenza di associazioni per delinquere semplici e di associazioni mafiose finalizzate alle corse e scommesse illegali. Per quanto riguarda i combattimenti, nel mese di marzo 2022, la polizia ha portato a termine un’importante operazione a Canicattì, località dove già in passato sono stati accertati casi simili, interrompendo un combattimento tra cani e cogliendo sul fatto decine di persone, tra cui due minorenni. Si tratta di un’inchiesta tra le più significative degli ultimi anni, che ha confermato la pericolosità sociale di questo crimine. Purtroppo, il maltrattamento di animali, anche nelle sue forme organizzate, mantiene intatta la sua pericolosità e diffusione".   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA