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Cuginetti uccisi da Suv a Vittoria, condanna annullata per il guidatore

Rosario Greco era stato condannato a 9 anni di carcere. L'annullamento è stato disposto con rinvio

Di Redazione |

La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’appello che aveva condannato nel febbraio 2021 a 9 anni di carcere Rosario Greco, confermando la sentenza di primo grado per duplice omicidio stradale. L’11 luglio 2019, in via IV Aprile, a Vittoria, Greco travolse e uccise i due cuginetti, Alessio e Simone D’Antonio, entrambi di 11 anni mentre giocavano sul marciapiede davanti casa. Il processo riprenderà in Corte d’appello.

Toni e Valentina, Lucy e Alessandro D’Antonio hanno accolto con amarezza la notizia dell’annullamento in Cassazione della sentenza di condanna di Rosario Greco. Le motivazioni saranno rese note entro 30 giorni. «Sono amareggiati – spiega l’avvocato Daniele Scrofani – ma fiduciosi nella giustizia. Purtroppo ci attende un nuovo processo». L’inchiesta accertò che Greco guidava in stato di ebbrezza per l’utilizzo di sostanze alcoliche e stupefacenti. 

Il 12 febbraio dell'anno scorso la IV Sezione della Corte d’Appello di Catania aveva confermato la condanna emessa dal Tribunale di Ragusa a nove anni di reclusione per Rosario Greco che l’11 luglio 2019 in via IV Aprile a Vittoria, intorno alle 20,50 alla guida di un Suv, è piombato sui due bambini che stavano giocando sotto casa.

La Corte etnea presieduta dal giudice Maria Gloria Muscarella aveva emesso la sentenza dopo avere detto di no al concordato a sei anni di reclusione proposto dai difensori che aveva avuto il via libera dalla Procura generale. Greco, 38 anni, vittoriese, è stato giudicato colpevole del reato di omicidio stradale plurimo ai danni dei cuginetti Alessio e Simone D'Antonio di 12 anni. Tra i motivi di Appello per Cassazione la rilevazione del tasso alcolemico.

Il 26 maggio del 2020 il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ragusa Ivano Infarinato ha confermato che l'imputato si è messo alla guida in stato di ebbrezza alcolica ma ha escluso l'uso della cocaina. Il magistrato ibleo, nelle motivazioni, ha anche spiegato le ragioni per cui a suo parere non si è trattato di omicidio doloso come chiesto dalla parte civile a giudizio, ovvero il Comune di Vittoria. L'Ente locale era presente a giudizio anche in Cassazione con l'avvocato Francesca Fera, sostituta processuale della collega Monica Lo Piccolo. In primo grado a Greco è stata revocata la patente di guida e confiscata l'auto come parte dell'indennizzo alla famiglia, mentre il risarcimento per il Comune di Vittoria, che si è costituito parte civile, avverrà in separata sede.

Alessio D’Antonio, morì sul colpo; Simone il cugino coetaneo con il quale viveva in simbiosi – a 5 giorni di distanza – il giorno del funerale di Alessio. L'11 febbraio del 2020 Rosario Greco è stato condannato a due anni per lesioni personali ai danni di un vittoriese di 35 anni. I fatti risalgono al 15 giugno del 2019. Il pm Gaetano Scollo aveva chiesto la condanna a sei anni per tentato omicidio. I difensori hanno ottenuto la derubricazione del reato in quello di lesioni aggravate. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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