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Duplice omicidio a Camaro, arrestato dopo tre mesi di latitanza

Claudio Costantino avrebbe sparato contro Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò. Era in un covo in Calabria

Di Redazione |

Dopo tre mesi di latitanza è stato arrestato stamani dalla polizia a Messina Claudio Costantino, 37 anni, accusato di essere l’autore del duplice omicidio a Camaro San Luigi a Messina il 2 gennaio scorso. L’uomo avrebbe sparato contro Giovanni Portogallo (morto subito dopo) e Giuseppe Cannavò (deceduto dopo otto giorni in ospedale). La sera del duplice omicidio Costantino fuggì a bordo di uno scooter. La Procura messinese ha ricostruito la vicenda e aveva spiccato un mandato di arresto contro l’uomo rintracciato oggi. Sembra che alla base della sparatoria ci fosse un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga. 

Costantino, è stato rintracciato stamani da carabinieri e polizia in un covo a Rosarno, in Calabria. Gli investigatori sono entrati in azione, facendovi irruzione e ammanettando il trentasettenne poi portato a Messina. All’interno del covo sono stati trovati e sequestrati due documenti di identità falsi e un telefono cellulare, passati al vaglio della Scientifica. Costantino al momento si trova in Questura interrogato alla presenza del suo difensore, l’avvocato Filippo Pagano Proprio ieri l’indagine aveva registrato il deposito di una ulteriore consulenza medico legale che indica come anche Giuseppe Cannavò, 35 anni, una delle due vittime, sia stato raggiunto alle spalle, quindi probabilmente durante la fuga. Secondo il medico legale, Cannavò, risultato positivo al Covid 19 dopo essere stato portato in ospedale, è morto per le ferite da arma da fuoco e il virus non avrebbe aggravato la situazione. Nell’inchiesta è anche indagato il 23enne Bartolo Mussillo, accusato di favoreggiamento dalla Procura, per l’atteggiamento reticente che avrebbe tenuto durante le indagini. Era con lo scooter sul luogo della sparatoria e ha accompagnato in ospedale il ferito, Cannavò. È poi tornato sul posto della sparatoria anche quando sono arrivati gli investigatori. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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