Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

il caso

Enzo Aronica (Banacher) non ci sta: «Le discoteche chiuse e nei lidi si balla tranquilli»

Il titolare del famoso locale di Aci Castello denuncia: «E dalla Regione per noi nemmeno un euro...»

Di Orazio Provini |

Il Banacher, come tutte le discoteche italiane è chiuso. Dall’inizio della pandemia, per lo storico locale estivo di Aci Castello, luogo di ritrovo di migliaia e migliaia di giovani, ma anche di meno giovani (non solo catanesi) e di turisti, resta il ricordo e probabilmente anche l’attesa di poterci tornare.

Aspettando che da Roma, prima o poi arrivi l’autorizzazione a riaprire questo genere di attività, Enzo Aronica, titolare del locale, per decenni considerato tra i luoghi estivi più noti, eleganti e gettonati d’Italia, attende ancora che gli venga riconosciuta una forma di ristoro per la forzata inattività.

«Non ho ricevuto un euro», ci dice, confermando quanto peraltro dichiarato un anno fa sul nostro giornale a proposito del tema e quando eravamo più di oggi in piena epidemia da Covid 19. «Sembra strano – aggiunge – direi quasi paradossale, considerato che credo che anche questo locale stia pagando le conseguenze dello stop forzato».

Sta dicendo che da quando siete chiusi non avete avuto, dallo Stato o dalla Regione, alcun contributo e/o nessuna forma di sostegno?

«Proprio così. Eppure davamo lavoro a tante famiglie e comunque per chi conosce il locale, credo di potere dire non solo nel catanese ma in buona parte dell’Isola e in molte parti d’Italia, sa di cosa parliamo e di che tipo di struttura sia. Avevamo ventisei dipendenti a tempo determinato (oltre all’indotto) ovviamente non abbiamo più potuto mantenerli in questo stato e siamo stati costretti a modificare il rapporto, sperando di ripartire».

Da quanto siete chiusi?

«Da quando siamo stati costretti a smettere, con una sola e breve eccezione: quando, per una ventina di giorni, a partire dal 26 giugno 2020 ci dissero che potevano riaprire a patto di adeguarci alle norme, rispettando regole e obblighi. Dopo averlo fatto però e investendo ulteriore denaro, siamo stati richiusi».

Aronica, accompagnato dal suo legale, avvocato Carmelo Calì, ricorda che  “i locali d’intrattenimento e pubblico spettacolo (chiamati discoteche) sono delle attività ai sensi degli artt. 68 e 80 del Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) che appartengono alla categoria dello spettacolo. La differenza sta che mentre nei locali abilitati con pubblico passivo (come i cinema o i teatri) si può svolgere la sola attività per la quale si è stati autorizzati, nelle discoteche in cui il pubblico è attivo (che danza) avendo regole più rigide e severe dei primi, si possono svolgere anche manifestazioni in cui il pubblico assiste in forma passiva”. Poi aggiunge: «Eppure mi risulta che sono stati girati dalla Regione diversi contributi-sostegno per la pandemia al mondo dello spettacolo, a teatri e cinema, giustamente e alle Compagnie. Hanno ricevuto aiuto e con cifre importanti anche vari organizzatori di eventi, concerti e spettacoli. In larga parte si tratta di chi non ha strutture fisse e lavoratori alle dipendenze, almeno in numero cospicuo».

Avrà avuto una qualche spiegazione dall’assessore al Turismo e spettacolo della Regione (guidato peraltro dal catanese Manlio Messina).

«Nessuna. Anzi, mi sarei aspettato un qualche aiuto e non per campanilismo territoriale o perché, per esempio, proprio Manlio Messina da giovane si è formato quale organizzatore di eventi per il Banacher. Sapeste quanti politici, di ogni generazione e colore e quanti imprenditori sono passati da questo locale. Quel che mi ferisce è che le istituzioni conoscono bene la struttura e quel che ha rappresentato e rappresenta ancora in termini d’immagine e di richiamo per la Sicilia. Ci sono turisti che tornano nell’Isola e chiedono se il locale è aperto. Tutti sono stati al Banacher e hanno festeggiato eventi, organizzato serate e spettacoli. Da noi sono passati artisti importanti e nomi molto noti. Siamo stati un punto di riferimento, ma da quando c’è il Covid siamo stati dimenticati. Eppure oggi si continua a ballare, a riunirsi e ad assembrarsi in lidi, spazi e locali più o meno adeguati e autorizzati. Il Banacher, invece, che è un’area molto grande, ricca di verde e all’aperto resta chiuso e nessuno ci riconosce nemmeno quella forma di sostegno che ci spetterebbe, com’è stato per tutti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA