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L'INCHIESTA DI AGRIGENTO

Esplosione Ravanusa, indagati i vertici di Italgas. I pm: «È un atto dovuto»

Dieci persone, tra vertici nazionali e regionali di Italgas, sono state iscritte nel registro degli indagati 

Di Redazione |

Dieci persone, tra vertici nazionali e regionali di Italgas, sono state indagate dalla Procura di Agrigento nell’ambito dell’inchiesta sull'esplosione dell’11 dicembre scorso a Ravanusa in cui morirono nove persone, compresa una donna al nono mese di gravidanza. Il fascicolo, che ipotizza i reati di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo, è stato aperto come atto dovuto per eseguire la prossima settimana un incidente probatorio, e quindi irripetibile, nel luogo della tragedia, in via Trilussa. La notifica degli avvisi di garanzia è in corso.

"In relazione alle notizie uscite in queste ore sulle maggiori agenzie di stampa e sulle testate on line di diversi quotidiani, in ordine al disastro di Ravanusa, la Procura della Repubblica di Agrigento, nel confermare l’invio di 10 avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e tecnici della società Italgas Reti, precisa che gli avvisi sono stati notificati unicamente a garanzia dei possibili indagati dovendosi svolgere accertamenti tecnici irripetibili sui luoghi, sulle reti e sui materiali degli impianti di distribuzione del metano"., ha reso noto il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. 

"Il collegio peritale, in particolare, coordinato dal Procuratore aggiunto Salvatore Vella, effettuerà operazioni di scavo, di campionamento di terre di scavo, analisi visive e strumentali, a partire dal giorno 4.1.022 – continua – Ulteriori notizie, nel rispetto del segreto investigativo e a garanzia della privacy degli indagati, perdurando la rilevanza pubblica dei fatti, saranno fornite in prosieguo unicamente con comunicati ufficiali di quest’Ufficio secondo la nuova normativa vigente". 

La Procura di Agrigento è al lavoro dallo scorso 12 dicembre per capire il motivo che ha provocato l’esplosione che ha causato 9 morti. «L'esplosione è stata prodotta da una 'bolla' o 'camera' di metano innescata da una casuale scintilla", aveva spiegato nei giornis corsi il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. "Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della 'palla di fuoco' e dell’onda d’urto – aveva detto – Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la 'bollà, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso". Il pool di magistrati, con Patronaggio ci sono anche l’aggiunto Salvatore Vella, Sara Varazi e Chiara Bisso, indaga come detto per i reati di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo.

LA NOTA DI ITALGAS

«Gli avvisi di garanzia si rendevano necessari al fine di poter effettuare nel contraddittorio delle parti accertamenti tecnici non ripetibili, che si svolgeranno nei prossimi giorni per ricostruire la dinamica degli eventi. La società, nel prendere atto di tali provvedimenti, conferma la massima collaborazione nel corso delle prossime attività a supporto agli inquirenti, come ha fatto fin dall’inizio», afferma in una nota Italgas Reti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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