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Fu accusato dell’omicidio del fratello, annullata la scarcerazione

Carmelo Bruno, agricoltore di Calascibetta, era finito in carcere con l'accusa di avere ucciso il fratello Marco di 47 anni, ritrovato cadavere lo scorso 28 giugno, nelle campagne di proprietà della vittima

Di Redazione |

La Corte di cassazione ha annullato con rinvio, l’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di Caltanissetta aveva disposto la scarcerazione di Carmelo Bruno, agricoltore di Calascibetta, accusato di avere ucciso il fratello Marco di 47 anni. L’agricoltore era stato arrestato lo scorso primo luglio, dopo che il corpo del fratello era stato ritrovato il 28 giugno, nelle campagne di proprietà della vittima.

Carmelo era in campagna con il fratello ucciso, anche se si è sempre proclamato innocente raccontando agli inquirenti, di essersi allontanato e di avere trovato il fratello privo di vita quando aveva fatto ritorno. Un racconto che per gli inquirenti, contrastava con il primo esame del cadavere, sul quale sarebbero state riscontrate ferite al capo non compatibili con la ricostruzione dell’indagato. L’uomo era stato posto in stato di fermo nelle ore successive al ritrovamento del cadavere e poi arrestato. Il suo difensore aveva impugnato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Enna su richiesta della procura e il tribunale del riesame, accogliendo le osservazioni della difesa sulla mancanza di gravi indizi di colpevolezza, aveva annullato l'ordinanza e disposto la scarcerazione La Procura ha impugnato la decisione dei giudici del riesame e la Cassazione ha annullato l’ordinanza di scarcerazione e disposto un nuovo esame ed una nuova ordinanza. Carmelo Bruno rimane, dunque, a piede libero.   

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