Aveva annunciato che si sarebbe dimesso subito dalla magistratura per poter parlare liberamente il consigliere della Corte d’appello di Messina Angelo Giorgianni, salito sul palco dei no vax sabato scorso a Roma . Ma la richiesta di collocamento a riposo che ha presentato al Csm - a quanto riferiscono fonti di Palazzo dei marescialli - decorre da gennaio del 2022.

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Giorgianni sabato scorso a Roma aveva arringato dal palco i manifestanti contro il Green pass parlando di «preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere» dato loro «dal popolo italiano» e di volere «per loro un processo, una nuova Norimberga» per «i morti, le privazioni e la sofferenza che hanno causato».
«Da magistrato - aveva annunciato - sono venuto ad onorare il popolo sovrano, e io tra voi e il popolo scelgo il popolo sovrano e lascio la toga».

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Giorgianni è uno degli autori del libro «Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid 19», con la prefazione del magistrato Nicola Gratteri, ma contesta la definizione di «no vax». «Io - aveva spiegato parlando con i cronisti - sono per la libertà di decidere se vaccinarsi o meno, quindi contro il Green pass. Ho fatto i precedenti vaccini, ma questo no. C'è stata troppa fretta, ingiustificata dal fatto che ci sono le cure precoci, come ho più volte segnalato».
«Non potevo restare magistrato - aveva aggiunto - perché voglio poter parlare liberamente contro questa parte anche dello Stato che ci vuole imporre le proprie idee. Io sono una persona di parola avevo detto che mi sarei dimesso e l’ho fatto».
E riferendosi ai disordini avvenuti a Roma il giudice aveva puntualizzato: «Naturalmente condanno con fermezza le vicende violente avvenute in piazza da parte dei manifestanti ma chiedo controlli e provvedimenti anche contro le violenze ingiustificate delle forze dell’ordine. Spero sia fatta chiarezza perché la maggior parte delle persone volevano fare una protesta pacifica».