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Incendi: Sicilia brucia ancora, attivata l’Unità di crisi

Canadair in azione per spegnere gli ultimi focolai, il presidente della Regione invoca l'Esercito

Di Redazione |

Un canadair e un elicottero sono entrati in azione all’alba per spegnere gli ultimi focolai nella zona di Troina, devastata ieri da un incendio che ha tenuto in allarme la popolazione anche di Agira e Ragalbuto. I mezzi aerei stanno operando nella zona di Feudo Nuovo dove ci sono ancora alcuni focolai.  Questa mattina si registrano nuovi incendi a Grammichele, nel Catanese, e a Castellammare del Golfo, nel trapanese. Ieri sono stati 34 i roghi che hanno distrutto decine di ettari di bosco e macchia mediterranea in tutta la Sicilia. Le zone più colpite sono nel Palermitano, in particolare quella del partinicese, dove l’autostrada è rimasta bloccata per diversi incendi lungo la carreggiata.   Nel Trapanese i vigili del fuoco sono entrati in azione nella zona di Castellammare, tra Monte Sparagio e Castello di Baida. Ad Agrigento fiamme a Menfi, mentre a Siracusa, devastata in questi giorni da decine di roghi, anche ieri un incendio tra contrada Spalla e contrada Targia ha provocato l’evacuazione di un parco acquatico e di un albergo. Sempre nel Siracusano, tra Lentini e Carlentini, fiamme ad Avola e Cassibile, a Noto, tra Vizzini e Francofonte. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha chiesto l’intervento dei militari dell’esercito nelle aree rurali. 

Oggi intanto c'è la la riunione dell’Unità di crisi nazionale della Protezione civile, presieduta da Fabrizio Curcio così come richiesto dal presidente della Regione Nello Musumeci. «Affronteremo – ha detto il governatore siciliano – le due emergenze del momento: cenere vulcanica e incendi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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