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Paura a Catania

Inferno alla Plaia, distrutto il lido “Le Capannine”

Bagnanti in fuga, le fiamme hanno aggredito lo stabilimento alle 16 e sono state domate in serata. Evacuate alcune famiglie del Villaggio Ippocampo

Di  Maria Elena Quaiotti |

In un lampo, ieri, è tornato alla mente il furioso incendio nel luglio di due anni fa alla Plaia, anche se stavolta a iniziare a bruciare sono state altre parti della città. Una situazione che ha fatto immediatamente attivare dalla Prefettura la procedura di emergenza con la messa in campo di tutte le forze disponibili via terra, via mare e via aria, e anche l'aeroporto Fontanarossa ha sospeso le operazioni di volo in arrivo e partenza, per permettere l'intervento degli elicotteri dei vigili del fuoco. 

Ma stavolta a bruciare, completamente, alla Plaia è stato il lido “Le Capannine”: «Ormai non esiste più», è uno dei primi commenti di chi è arrivato, scappando, alla vicina spiaggia libera numero tre, dopo che intorno alle 16 le fiamme non avevano dato scampo allo stabilimento balneare, Alle 18 il fumo era ancora alto e il via vai dei mezzi di intervento incessante, mentre sui social aveva già iniziato a “girare” un breve video proprio dalle Capannine, con le fiamme altissime, senza commenti. 

Anche nel vicino villaggio Ippocampo di mare alcune abitazioni sono state sgomberate e le famiglie fatte evacuare.«Lungo il viale Kennedy il via vai di ambulanze e mezzi a sirene spiegate è interminabile», raccontano dall'altra spiaggia libera, la numero due, da dove il fumo si vede bene, anche l'intervento degli elicotteri che scaricano acqua, in una scena ricca di contrasti: al lido Le Capannine la disperazione, in alcuni stabilimenti balneari vicini al lido in fiamme i gestori hanno chiesto ai propri clienti di lasciare le strutture, in ordine e senza panico, consapevoli delle conseguenze del fumo respirato e per evitare eventuali situazioni di pericolo, osservando con preoccupazione le fiamme e la direzione del vento.  Nelle spiagge libere, invece, si è continuato anche a fare il bagno, con il naso all'insù, riprendendo con il telefonino, alcuni a cercare di avere informazioni su quanto stesse accadendo, come il fuoco fosse potuto arrivare fin lì, se ci fossero altre strutture minacciate e, in caso, come poter intervenire.  Alcune persone hanno anche ricordato l'incendio di due anni fa: «Io c'ero, allora sì

che ci siamo veramente spaventati», forse non rendendosi conto di quanto stesse accadendo in comtemporanea nel resto della città.  «Sono in costante contatto con la Capitaneria di porto e i gestori delle spiagge libere – dice Michele Cristaldi, assessore al Mare – qualunque intervento verrà fatto sarà eseguito in sinergia con tutte le istituzioni e forze dell'ordine, ora cerchiamo di gestire la situazione». È stata la paura ieri la vera protagonista in tutta la città, preda delle fiamme a macchia di leopardo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA