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Intimidazioni al cronista ennese Josè Trovato

Il giornalista ha denunciato i familiari del boss che lo hanno minacciato su Fb

Di Redazione |

 Il giornalista ennese Josè Trovato ha sporto una formale denuncia al commissariato di Polizia di Leonforte, dopo che sui profili Facebook riconducibili a familiari di un mafioso della provincia di Enna, che sta scontando l’ergastolo, sono state pubblicate minacce (per la terza volta) nei confronti del cronista. 

 «In questi anni – dice Trovato – mi sono abituato a tollerare, provenienti dalle famiglie dei boss, espressioni fuori dagli schemi, messaggi sibillini, frasi a metà tra il detto e il non detto, persino attacchi di gente che vuol fare passare il messaggio che chi parla di mafia danneggia questa terra. Oggi però ho deciso di dire basta. La misura è colma». 

 A commento di un post in cui Trovato annunciava la prossima presentazione a Leonforte del suo libro «Mafia 2.0-21», dopo essere stato apostrofato come «giornalista da strapazzo» e "ridicolo», il responsabile del profilo in questione, con tono apparentemente amichevole, lo ha invitato a non scrivere mai più di suo padre. 

 Solidarietà a Trovato è stata espressa dall’Assostampa Sicilia (guidata dal segretario Roberto Ginex), dal direttivo del Gruppo cronisti siciliani e dalla sezione di Enna dell’Assostampa, dal deputato nazionale Andrea Giarrizzo.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA