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IL DELITTO

La solitudine, l’Alzheimer, le liti e la figlia che uccide la madre: così è maturato l’omicidio di Aidone

Alla base dell’uccisione potrebbe esserci un recente inasprimento dei rapporti in famiglia

Di Redazione |

Un omicidio maturato nella solitudine in cui l’ha costretta la malattia della madre. Maria Gozza, 47 anni, che ieri ha ucciso, ad Aidone, la madre, Vittoria Malaponti, 69 anni accudiva la congiunta affetta da Alzheimer, da oltre 20 anni, dopo che il padre era morto. Gozza che ha fatto la volontaria all’ospedale di Enna e Piazza Armerina, ha un titolo di operatore socio sanitario e di massaggiatrice, ed è figlia unica. 

Ieri mattina, alle prime luci dell’alba, ha chiamato il 112 dicendo che la madre si era suicidata. Ma i carabinieri, hanno trovato la donna riversa a terra, nel bagno della casa, dove le due vivevano, con il cranio fracassato. E il medico legale, da subito, ha escluso che si potesse trattare si suicidio.

«Appena si è diffusa la notizia – dice l’avvocato della donna, Carmelo Lombardo del foro di Caltanissetta – ho ricevuto tante telefonate da pazienti della signora Gozza, che hanno testimoniato la sua abnegazione e la disponibilità al lavoro. In tanti mi hanno chiesto se possono andare a trovare la signora in carcere». 

Alla base dell’omicidio potrebbe esserci un inasprimento dei rapporti tra madre e figlia. Nell’ultimo mese, infatti, la madre, aveva preteso che la figlia non uscisse più di casa e non la lasciasse sola. Così la decisione della figlia di ricoverare la madre presso una struttura riabilitativa, osteggiata dalla vittima. L’udienza di convalida è stata fissata per domani mentre l’autopsia si svolgerà venerdì prossimo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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