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La truffa dei rifiuti “appesantiti” con l’acqua ad un ospedale di Messina: cinque indagati

Il peso veniva aumentato con diversi espedienti per lucrare un prezzo maggiorato. Nei guai l'imprenditore e quattro dioendenti

Di Redazione |

Appesantivano i contenitori dei rifiuti, a volte aggiungendo acqua, per lucrare sul peso e guadagnare così di più truffando un noto ospedale della città di Messina. I finanzieri del Comando Provinciale di Messina, hanno scoperto la truffa con riferimento alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri a rischio infettivo, generati dalle Aziende Sanitarie e dai Presidi Ospedalieri ricadenti nel bacino della Sicilia Orientale. Nel dettaglio, gli specialisti in materia di tutela della spesa pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina hanno analizzato le risultanze della “gara di bacino” indetta dall’Asp di Catania, in qualità di capo-fila, e quelle della gara indetta dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Sicilia. Secondo l’accusa la società aggiudicataria dell’appalto, e il personale dipendente, mediante l’utilizzo di una bilancia con il sigillo di protezione rotto e attraverso pesature falsate, hanno determinato arbitrariamente il peso dei rifiuti da smaltire, così da aumentarlo ed avere un guadagno maggiorato. In particolare, tra le altre circostanze, in alcuni casi, i contenitori dei rifiuti venivano sovraccaricati di acqua aggiuntiva o, in altri episodi, lo stesso personale preposto alla pesatura saliva sulla bilancia, per aumentare il peso dei rifiuti da smaltire, così da ottenere un maggiore rimborso da parte della struttura ospedaliera. In tutto gli indagati sono cinque accusati a vario titolo ed in concorso tra loro per i quali il gip ha anche emesso un decreto di sequestro preventivo di liquidità finanziarie di oltre diecimila euro. Parimenti indagati quattro dipendenti della società, in relazione alla contestazione di due ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode nelle pubbliche forniture. La prima ipotesi di truffa, come accennato, è consistita nell’avvenuta alterazione delle pesate dei rifiuti da smaltire, riempiendo parzialmente i contenitori dei rifiuti con acqua ed esercitando, in altri casi, pressione con un piede sulla bilancia; la seconda ipotesi delittuosa, invece, è consistita nell’aver trasmesso all’Azienda Ospedaliera un falso certificato di avvenuto smaltimento dei rifiuti, in quanto avvenuto ad opera di altra società.

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