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Il caso

La storia di Carola (allergica ai latticini) morta a 16 anni dopo aver pranzato a scuola: cosa ha mangiato?

Leonforte, la famiglia accusa: "La sua allergia era nota. Perché non vennero chiamati i soccorsi e nessuno ci ha informati?". L'ambulanza l'ha trovata a terra agonizzante. «Nessuno l'ha aiutata». Attesi da 5 mesi i risultati dell'autopsia

Di Alessandro Anzalone |

Potrebbe essere deceduta a causa un latticino che condiva le pennette al ragù che aveva mangiato a scuola. È il sospetto della famiglia di una studentessa, Carola Parisi, morta dopo essere uscita da scuola e alcune ore di agonia nell’ottobre scorso nel centro storico di Enna. 

«Domani  saranno trascorsi cinque mesi dalla morte di mia figlia e ancora non abbiamo alcuna notizia dell’esito dell’esame autoptico. La nostra è un’attesa che aggrava ancor di più l’immenso dolore che la terribile fine di nostra figlia continua a provocarci»: così Giancarlo Parisi, 47 anni, papà di Carola, 16 anni, una studentessa allergica al latte e ai suoi derivati, deceduta l’11 ottobre scorso forse a causa di una reazione fatale. Una recente ricerca internazionale parla di un aumento di decessi per allergia alimentare, ma nei bambini in età scolare. La studentessa deceduta non era una bambina, ma bisogna accertare se c’era una connessione tra il malore che l’ha portato alla morte e quello che ha mangiato.

Una tragedia, quella di Carola Parisi, avvenuta nel centro storico di Enna l’11 ottobre scorso e per la quale la Procura della Repubblica del capoluogo ennese ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La famiglia della studentessa deceduta ha dato incarico all’avvocato Giacomo La Via di seguire gli esiti dell’inchiesta. È stato nominato anche un consulente dalla famiglia della giovane.

Una ragazza bella e solare Carola Parisi, strappata alla vita dopo alcune ore di sofferenza, secondo il racconto dei familiari, adesso al vaglio della autorità giudiziaria. Un caso che il papà, Giancarlo Parisi, rievoca con il cuore affranto e la speranza che venga fatta piena luce sulla vicenda.

«Quello che è successo è assurdo e non riusciamo a rassegnarci – aggiunge Giarcarlo Parisi – Quel giorno mia figlia, è uscita da casa di mia madre, ed è andata a prendere l’autobus per raggiungere Enna. Lì frequentava il secondo anno dell’Istituto Professionale statale “Federico II”. Ha accusato un malore, secondo quanto siamo riusciti a ricostruire,  dopo aver mangiato della pasta col sugo al pomodoro – continua il genitore della studentessa – Carola era allergica al latte e ai suoi derivati, ma non intollerante. Aveva detto che non le avrebbe mangiate quelle pennette, così come qualche altro alimento che poteva essere stato cucinato con latticini, poi chissà cosa è successo…».

«Quel giorno le lezioni erano previste fino alle 17, perché c’erano da recuperare alcune ore dei giorni precedenti – continua Giancarlo Parisi – All’improvviso mia figlia si è sentita male e informa l’insegnante, chiedendo di potere andare a casa. La cosa che non capisco è perché non vennero chiamati i soccorsi e nessuno ci ha informati delle precarie condizioni di nostra figlia. Il malore di Carola è avvenuto intorno alle 13-13,30. Mia figlia si è tolta il camice, che utilizzava in classe per le lezioni, indossa il giubbotto, prende lo zaino e si avvia verso l’uscita della scuola, scendendo cinque piani a piedi. Si è così avviata da sola, sofferente, lungo il viale Diaz per raggiungere il terminal della Sais, prendere l’autobus e tornare  casa. La ragazza non stava bene, l’ho capito appena mi ha telefonato. Possibile che nessuno dei passanti si è interessata alle sue condizioni?», aggiunge amaramente il padre di Carola.

A quel punto è stato lo stesso Giancarlo Parisi a telefonare al 118, riferendo che la figliola non stava bene e dando le indicazioni su dove si trovava. Nel frattempo, per la studentessa, l’attesa di quel bus che poteva portarla a casa, per sentirsi al sicuro in casa della nonna Carolina Aceste. Ma questo non avviene: Carola Parisi, secondo quello che dice il genitore, è rimasta per quasi mezzora agonizzante, senza che  qualcuno l’aiutasse.

«Quando mi figlia mi ha informato, mi sono subito attivato per i soccorsi – dice il genitore riavvolgendo il nastro di quella terribile giornata – ma non potevo minimamente immaginare quello che doveva succedere. Purtroppo è stato tutto inutile: quando l’ambulanza è arrivata, mia figlia aveva già perso i sensi, era caduta a terra senza nessuno accanto, né della scuola, né dei familiari. È deceduta tra le 14 e le 14,30».

Giancarlo Parisi ha raccontato quelle ore di calvario della figliola ai carabinieri: è stato aperto un fascicolo, disposta l’autopsia per la povera Carola, per accertare se c’è qualche responsabilità sulla sua morte. A quanto pare, la Procura di Enna non ha emesso alcun avviso di garanzia prima di far disporre l’esame autoptico, come generalmente avviene a qualche parte coinvolta nel fatto, per dare la possibilità di nominare un consulente per assistere alle operazioni del medico legale. 

La famiglia aspetta di conoscere esattamente cosa è successo e perché Carola è deceduta: «Speriamo ce lo dicano prima possibile – conclude Giancarlo Parisi – aspettiamo da cinque mesi, l’attesa rende più acuto il nostro dolore». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA