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Mafia, confiscati beni per 200.000 euro a un imprenditore di Troina

Il provvedimento riguarda 4 automezzi (tra i quali due Mercedes e una Alfa Giulia di valore storico), 21 fondi agricoli e 4 immobili

Di Redazione |

Militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Enna hanno confiscato beni per 200mila euro a un imprenditore di Troina, Salvatore Barbera, 52 anni, in applicazione delle norme antimafia. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta e riguarda 4 automezzi (tra i quali due Mercedes e una Alfa Giulia di valore storico), 21 fondi agricoli e 4 immobili. I beni erano già stati sottoposti a sequestro di prevenzione nel corso di due distinte operazioni condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Enna, a novembre 2019 e a marzo 2020.

Nei confronti dell’imprenditore, infatti, era stato avviato il procedimento previsto dal codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, al termine del quale era stata disposta a suo carico la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di tre anni. I successivi accertamenti economico-patrimoniali affidati nel febbraio 2017 alle Fiamme Gialle avevano consentito di appurare che l'imprenditore aveva destinato rilevanti risorse finanziarie, non commisurate ai suoi redditi e al suo patrimonio, nell’acquisto di beni mobili ed immobili. In seguito, sulla base di tali risultanze, la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ha avanzato al competente Tribunale, cha l’ha accolta, la proposta di applicazione a carico dell’interessato anche della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro finalizzato alla successiva confisca dei beni, misura eseguita dai finanzieri del Nucleo Pef. 

Barbera, detto "Pippu u randazzisi", detenuto per reati di mafia e coinvolto nell'operazione antimafia "Discovery 2", è stato condannato a 13 anni in primo e secondo grado. L'operazione Discovery, che si è articolata in due tronconi ha ricostruito gli interessi illeciti ed i legami del gruppo che operava a Troina e Cerami con esponenti del clan etneo Santapaola. A Troina il gruppo ha tentato di imporsi con metodi violenti e avrebbe anche messo a segno furti e rapine, effettuato estorsioni con il "cavallo di ritorno" e avrebbe anche tentato, senza riuscirvi, di influenzare le elezioni amministrative del 2013, nelle quali l'attuale sindaco Fabio Venezia non era gradito per le sue posizioni sulla legalità. Le inchieste "Discovery" erano scattate tra giugno e ottobre del 2015.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA