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Nuova condanna per l’avvocato Piero Amara: sei mesi per bancarotta fraudolenta

Ancora guai per il legale tra i protagonisti del caso Siracusa

Di Redazione |

Nuova condanna per l’avvocato, ed ex consulente, Piero Amara, già al centro di diverse inchieste a Milano e Perugia. Il gup di Roma ha dato il via libera alla richiesta di un patteggiamento a sei mesi di reclusione. Il nuovo rivolo giudiziario riguarda la bancarotta fraudolenta della società P&G Corporate Srl» su cui i pm della Capitale avevano avviato una indagine. 

La condanna si va ad aggiungere ad altre precedenti per Amara che è attualmente detenuto nel carcere di Terni per cumulo pene. Nell’udienza di oggi il gup ha ratificato il patteggiamento, ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, anche per Diego Calafiore, fratello dell’avvocato Giuseppe la cui posizione è stata stralciata. Per chi ha optato per il rito ordinario il giudice ha proceduto con il rinvio a giudizio. A processo sono finiti l'imprenditore Fabrizio Centonfanti ed altre due persone: per i tre il processo è stato fissato al prossimo 7 giugno davanti alla nona sezione collegiale. 

Nel capo di imputazione la Procura contesta ad Amara ed altri di avere concorso a «cagionare il fallimento della società per effetto di operazioni dolose, segnatamente interponendo sistematicamente la fallita nelle fatturazioni concernenti le asserite prestazioni professionali rese dagli avvocati Amara e Giuseppe Calafiore a soggetti terzi clienti, caricando di oneri di conseguenza la fallita delle imposte in relazione alle fatture emesse ed omettendo di pagare i debiti sociali per imposte e tasse per oltre 1,4 milioni di euro». Secondo l'impianto accusatorio l’azienda sulla carta è stata amministrata per un periodo da Davide Venezia, la cui posizione è stata anch’essa stralciata, ma in realtà riconducibile ad Amara e Calafiore. 

Nel febbraio del 2019 i due avvocati, sempre a Roma, patteggiarono una pena rispettivamente a 3 anni e 2 anni e 9 mesi per l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’indagine su presunte sentenze pilotate presso il Consiglio di Stato. In quella occasione il giudice stabilì anche una multa di 73 mila euro per l’ex consulente e di 30 mila per Calafiore. I due erano stati arrestati nel febbraio del 2018 nell’ambito di una operazione congiunta tra le procure di Roma e Messina. Amara, che dopo l’arresto cominciò a collaborare con gli inquirenti, venne sostanzialmente definito come il «regista» di una serie di episodi di corruzione per aggiustare sentenze anche davanti ai giudici amministrativi. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA