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Operazione anti caporalato, due imprenditori di Niscemi denunciati per sfruttamento braccianti

Gli investigatori hanno scoperto che gli operai percepivano una paga di circa 5 euro l’ora, senza alcun diritto

Di Redazione |

Gli agenti della Polizia di Stato hanno denunciato due imprenditori agricoli di 42 e 61 anni, di Niscemi, nel Nisseno, per sfruttamento lavorativo di 20 braccianti. Nel corso di controlli nelle campagne nissene, è stata sottoposta a verifica un’ampia porzione di territorio del cosiddetto Piano Stella nel comune di Gela, dove operano 5 aziende consorziate tra loro.

In una delle aziende agricole, in collaborazione con personale specializzato dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro, i poliziotti hanno potuto constatare come vi fossero decine di operai impegnati nella raccolta di ortaggi. Dalla verifica sulla posizione di ogni singolo bracciante agricolo è stato possibile accertare alcune irregolarità su 20 operai intenti a lavorare per i due indagati.

Gli investigatori hanno scoperto che gli operai percepivano una paga di circa 5 euro l’ora, senza giorni di ferie o aspettativa per malattia, in pratica erano privi della maggior parte dei diritti dei lavoratori previsti dai contratti collettivi, salvo il riposo settimanale. 

Inoltre gli operai erano sprovvisti di abbigliamento idoneo, non c'era alcun bagno, cassetta di primo soccorso ed altre irregolarità, tutte previste dalla normativa vigente come indici di sfruttamento lavorativo. Gli operai hanno inoltre dichiarato che accettavano le condizioni lavorative offerte dai datori di lavoro perché non avevano altri mezzi di sostentamento, a riprova dell’approfittamento dello stato di bisogno da parte degli indagati.

Oltre agli aspetti di eventuale rilievo penale a carico degli indagati, sarà valutata la posizione delle aziende per quanto concerne le sanzioni amministrative connesse alle norme inerenti la regolarità delle assunzioni dei braccianti agricoli. Le fonti di prova raccolte dagli investigatori sono state tramesse alla Procura di Gela per un’attenta valutazione dei fatti contestati, le indagini sono tuttora in corso per le successive fasi del procedimento penale. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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