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Morvillo e Giordano disertano la cerimonia a Palermo: «Non vado dove c’è chi strizza l’occhio alla mafia»

A Palermo nel giorno dell'intitolazione dell'aula dell'Ucciardone a Falcone e Borsellino le parole di Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e di Stefano Giordano, il figlio del presidente Giordano

Di Redazione |

Polemica a Palermo nel giorno dell’intitolazione dell’aula bunker dell’Ucciardone a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, la moglie di Giovanni Falcone ha disertato la la cerimonia: «In una giornata dedicata solennemente a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non si può accettare di condividere questo momento con personaggi, inevitabilmente invitati, che non hanno nulla a che fare con i nostri amatissimi indimenticabili giudici», ha detto Morvillo all’Adnkronos. «Personaggi che, dall’alto delle loro responsabilità istituzionali, non tralasciano di mandare alla cittadinanza messaggi di pacifica convivenza con ambienti notoriamente in odore di mafia, riconoscendo a soggetti, che hanno stretto accordi con la mafia, piena legittimazione etica e sociale, così calpestando il ricordo di chi per la lotta alla mafia ha dato la vita».

Lo scorso giugno, in vista delle elezioni comunali, l’ex Procuratore di Trapani, aveva lanciato l’allarme su alcuni personaggi politici condannati per mafia, come Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, che avevano appoggiato il candidato, poi eletto, Roberto Lagalla. E alle regionali il candidato Renato Schifani, che poi ha vinto le elezioni: «Nessuno nega il diritto a Cuffaro di continuare a vivere e a fare tutto ciò che vuole, per carità, ha scontato la pena e nessuno dice che deve tornare in galera. Il problema non è lui, sono gli altri che lo corteggiano e lo inseguono». Il problema, secondo Morvillo «è che c'è una Palermo che gli strizza l'occhio dimenticando cosa rappresenta», ossia «una persona che è stata condannata per un reato di favoreggiamento alla mafia».

In campo, polemicamente, anche l’avvocato Stefano Giordano, figlio del presidente Alfonso Giordano che celebrò nell’aula bunker dell’Ucciardone il primo maxiprocesso alla mafia: «Non ti preoccupare papà, i cittadini onesti non dimenticano. Saranno altri a essere dimenticati» ha scritto in un post sui social. Dove non spiega cosa ci sia dietro la polemica anche se di recente con la sua famiglia aveva chiesto che l’aula venisse intitolata al presidente del maxiprocesso. All’istanza si era associato l’Ordine degli avvocati, ma la conferenza permanente della corte d’appello di Palermo ha respinto la richiesta. Successivamente l’ufficio, composto tra gli altri dalla procuratrice generale Lia Sava, dal presidente della corte d’appello Matteo Frasca e dal presidente del tribunale Antonio Balsamo, ha deciso di intitolare l’aula a Falcone e Borsellino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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