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il caso

Palermo, insulti razzisti al suo avvocato: denunciato 39enne ai domiciliari

Oggetto delle frasi Alì Listì Maman. Solidarietà dall'Ordine

Di Redazione |

Un uomo di 39 anni di origini napoletane, ma residente a Palermo, ai domiciliari con braccialetto elettronico, ha insultato con frasi razziste il suo avvocato d’ufficio Alì Listì Maman attraverso una serie di messaggi vocali su WhatsApp. «Messaggi che inizialmente non volevo ascoltare – dice l’avvocato – Sapevo che una volta ascoltati dovevo procedere. La situazione è precipitata quando il mio ex assistito ha postato su un gruppo Facebook Avvocati con tantissimi iscritti la foto mia e di mio figlio con un commento: «Attenti a questo avvocato ruba soldi ai poveri malcapitati e si fa anche gratuito patrocinio e mi ha rubato 200 euro attenzione. A questo punto non ho potuto che presentare querela contro quest’uomo che nel frattempo ha cambiato diversi legali».  L’uomo ai domiciliari non avrebbe potuto utilizzare i social da qui la segnalazione in procura. L’ordine degli avvocati di Palermo ha espresso solidarietà al collega.

«Condanniamo duramente il riprovevole gesto all’indirizzo dell’amico e collega di partito Avvocato Alì Listì Maman ed esprimiamo a nome del gruppo consiliare della Democrazia cristiana piena solidarietà al nostro dirigente, stimato professionista e uomo di sani principi. Le frasi razziste dette da un suo ex assistito, che si trovava ai domiciliari e da cui era difeso d’ufficio, sono da condannare duramente. La nostra è una città in cui non può esserci spazio per alcuna forma di razzismo, per questo insieme a lui e a tutto il partito lavoreremo per combattere ogni forma di discriminazione». Lo dice il capogruppo della Dc Nuova in Consiglio comunale di Palermo, Domenico Bonanno, in merito agli insulti con frasi razziste ricevute dall’avvocato Alì List Maman da parte di un suo ex assistito che si trovava ai domiciliari.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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