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IL LUTTO

Paternò piange Andrea Messina, «il leone dal grande cuore» morto a 10 anni dal trapianto

Oggi i funerali del 22enne: la cardiomiopatia, i viaggi della speranza, la solidarietà, l'intervento  che avrebbe dovuto salvargli la vita

Di Mary Sottile |

Oggi l’ultimo saluto. Paternò piange la morte di Andrea Messina, il 22enne deceduto all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, dopo un aggravamento repentino delle sue condizioni di salute. I funerali verranno celebrati questa mattina, alle 10, nella chiesa di San Francesco all’Annunziata, a Paternò, parrocchia alla quale Andrea era particolarmente legato, per aver trovato, almeno in parte qui, quella pace interiore di cui aveva tanto bisogno.

Chi lo ha conosciuto sa il coraggio, la forza che aveva dentro, ma anche la rabbia nei confronti di questa vita che lo ha messo sempre a dura prova. Ma lui non ha mai mollato, ha sempre lottato senza mai arrendersi.

«Quando stai per mollare – ha scritto in uno dei suoi ultimi post su Facebook – fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad allora. Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, porta una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l’eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c’è vittoria senza una ferita di guerra, non c’è arcobaleno senza la pioggia».

Ha resistito finché ha potuto Andrea, prima che il cuore lo abbandonasse, quel cuore, ricevuto dopo un delicato trapianto a cui era stato sottoposto 10 anni fa, al “Bambin Gesù” di Roma.

Dopo la sua morte sono stati innumerevoli gli attestati d’affetto che hanno inondato la sua pagina Facebook; per un ultimo saluto a questo giovane leone, per star vicini ai familiari, i genitori, Gianni e Agostina e i fratelli, Simone e Luca.

Andrea era amato e benvoluto da tante persone: dalla squadra del Paternò calcio, team per il quale il giovane, insieme al padre Gianni, era dirigente accompagnatore; ai docenti dell’ex IV Circolo didattico, dell’Istituto Don Milani, dell’Ite Russo, strutture scolastiche frequentate da Andrea; dall’associazione “SiciliAntica”, con la quale Andrea ha condotto una campagna di scavi alle salinelle, quando era studente del “Russo”; al sindaco, Nino Naso, per arrivare al gruppo del Cursillo, movimento cattolico, frequentato dai genitori.

La storia di Andrea, Paternò l’ha conosciuta 12 anni fa, quando, ancora bambino, gli venne diagnosticata una grave cardiomiopatia dilatativa con ventricolo sinistro non funzionante. 

Cominciarono i viaggi a Roma e Taormina, con Andrea seguito costantemente dai cardiochirurghi. Una situazione grave, risolvibile solo con un trapianto. Per aiutare la famiglia di Andrea a sostenere le ingenti spese che si presentarono, la città di Paternò si mobilitò. In testa il IV Circolo didattico, a quel tempo la scuola di Andrea, con genitori e docenti in prima linea per raccogliere fondi; poi nel maggio del 2012 la notizia che tutti aspettavano, Andrea era stato sottoposto ad un intervento di trapianto, per lui c’era un cuore nuovo.

Pochi mesi dopo il ritorno a casa; il peggio sembrava passato, invece, per Andrea era solo l’inizio di un calvario, conclusosi con la sua morte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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