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Petroliera russa al largo di Siracusa, la protesta di Greenpeace: “Peace not oil”

La scritta sulla fiancata della Scf Baltica. "Le fonti fossili alimentano le guerre"

Di Redazione |

Protesta a largo della costa di Siracusa contro la guerra in Ucraina: gli attivisti di Greenpeace, a bordo di due gommoni, con il supporto della nave Rainbow Warrior, hanno inscenato una manifestazione contro la petroliera Scf Baltica, in arrivo dalla Russia, per denunciare "le importazioni di petrolio e gas che finanziano il conflitto».   «Abbiamo scritto 'Peace not oil' sulla fiancata della Scf Baltica arrivata al largo di Siracusa con un carico di petrolio dalla Russia. Bisogna abbandonare tutte le fonti fossili, alimentano guerre e cambiamenti climatici!» scrivono gli attivisti. La scritta in giallo, su sfondo blu richiama i colori dell’Ucraina. 

 «La dipendenza energetica da petrolio, gas fossile e carbone alimenta conflitti e guerre in tutto il mondo, oltre che essere la principale causa dei cambiamenti climatici e della devastazione ambientale del nostro Pianeta – dice Federico Spadini, della campagna clima di Greenpeace Italia -. I leader politici dell’Unione europea se da un lato condannano l’invasione russa dell’Ucraina, dall’altro continuano a finanziare il conflitto attraverso l’acquisto di combustibili fossili, che significa nuove entrate per le casse del governo di Putin». 

 Green Peace riferisce che la petroliera Scf Baltica è salpata il primo aprile da Primorsk, in Russia, trasportando circa 110 mila tonnellate di greggio. Al momento altre cinque navi che trasportano petrolio o gas liquefatto dalla Russia sono in arrivo sulle coste italiane. L’organizzazione pacifista stima che dall’inizio del conflitto in Ucraina i Paesi dell’Ue abbiano speso più di 33 miliardi di euro per importare gas fossile, petrolio e carbone dalla Russia.   

«Ai governi europei chiediamo di mettere subito fine a qualsiasi forma di importazione, commercio, produzione e investimento su petrolio, gas fossile e carbone in Russia. L'Unione europea deve investire in una transizione energetica basata su fonti rinnovabili, infrastrutture di distribuzione efficienti, risparmio energetico per le abitazioni e il settore industriale» conclude Spadini.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA