Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

L'omicidio di Favara

Pm Agrigento: “Troppe armi in giro”

"Questa è una provincia che continua ad avere una disponibilità di armi clandestine incredibile che provengono, per la maggior parte, anche da traffici illeciti internazionali"

Di Redazione |

«Il dottore Gaetano Alaimo stava semplicemente facendo il proprio mestiere, e in un contesto di difficoltà economica, e di non certo serenità da parte dell’indagato, si è registrata la tragedia. Ma dobbiamo continuare a registrare una incredibile disponibilità e facilità nel reperimento e utilizzo di armi clandestine». Lo ha detto, in conferenza stampa, il procuratore capo, facente funzioni, di Agrigento, Salvatore Vella, sull'omicidio del cardiologo a Favara. La pistola trovata in casa di Adriano Vetro, arrestato per omicidio premeditato dai carabinieri poche ore dopo il delitto, è risultata essere rubata nel 1979 in provincia di Catania. Aveva delle munizioni nel caricatore, ma altre decine sono state trovate e sequestrate da militari dell’Arma nella casa dell’indagato.

Adriano Vetro, il bidello di Favara arrestato, in quasi flagranza di reato per l’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, ha riferito – durante l'interrogatorio di ieri – di aver trovato la pistola in campagna. E non è la prima volta che racconti del genere vengono fatti, quasi come se le campagne Agrigentine fossero "coltivate" a «piantagioni» di armi, dopo omicidi. "Questa è una provincia che continua ad avere una disponibilità di armi clandestine incredibile che provengono, per la maggior parte, anche da traffici illeciti internazionali – ha evidenziato il procuratore capo Salvatore Vella – . Dalla Germania e dal Belgio, anche la criminalità organizzata ha attinto armi da fuoco. Ma non soltanto. In questo caso, era un’arma rubata in Sicilia e quindi vi è un giro regionale. Usciti dall’emergenza di definire le indagini per questo omicidio, attenzioneremo anche questo aspetto che riguarda la detenzione, la commercializzazione di armi illecite. Perché in un contesto di difficoltà economiche e sociali, la disponibilità di armi in mano a soggetti 'normali', non alla criminalità organizzata, può portare a episodi di questo tipo. Attenzioneremo questi traffici di armi, ma non soltanto in Comuni come Favara o Palma di Montechiaro, ma anche in altri paesi del circondario».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: