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Ragusa-Catania, l’ennesima beffa: l’appalto slitta ancora, è antieconomico per le imprese

Un'arteria attesa da trent'anni e più volte annunciata in pompa magna dalle istituzioni è ancora nel “limbo”

Di Michele Barbagallo |

Speriamo che l’Anas non conosca il proverbio “non c’è due senza tre”. Perché lo scorso 12 maggio, data in cui scadeva l’appalto per la Ragusa-Catania, dopo un primo rinvio si è deciso per un secondo. E così la nuova scadenza è stata fissata per il 23 maggio, lunedì prossimo. Dunque, se non ci sarà il terzo rinvio, che darebbe ragione al proverbio, dovremmo a breve conoscere le imprese che parteciperanno alla gara d’appalto per i quattro lotti da realizzare per raggiungere l’agognato obiettivo atteso da decenni: il raddoppio.

Speriamo sia così. Da Anas non ci sono dichiarazioni ufficiali ma gli uffici palermitani fanno sapere che non ci sono problemi di sorta e che piuttosto si è provveduto ad effettuare i due slittamenti dopo la richiesta avanzata da più imprese che hanno intenzione di partecipare ma che hanno anche la necessità, tra covid e guerra in Ucraina, di comprendere meglio costi, guadagni, approvvigionamento dei materiali in modo da formulare nel modo migliore le offerte da presentare all’Anas. 

Dunque il 23, se non ci saranno ulteriori sorprese, si dovrebbe concludere l’iter. Poi ci sarà l’apertura delle buste e le procedure burocratiche necessarie per sapere quale impresa provvederà a realizzare i singoli quattro lotti. L’importo complessivo dell’appalto, come detto inizialmente con scadenza 22 aprile, poi rinviato al 12 maggio e ora al 23 maggio, è pari a 1 miliardo e 237 milioni di euro. Ma sull’appalto ci sono varie incognite. Intanto l’Ance ha presentato ricorso al Tar per bloccare l’appalto. Si pronuncerà a giugno. Si sostiene che i costi siano troppo alti rispetto a quanto richiesto dal bando.

Delle ultime ore la diffida all’Anas, da parte di due imprese, a proseguire con l’appalto che sarebbe antieconomico. Nella diffida si chiede l’annullamento del bando e la ripubblicazione della gara per la realizzazione della Ragusa-Catania con importi adeguati e in linea con gli attuali valori di mercato. E Confindustria Catania parla di un «rimpallo di responsabilità che rischia di bloccare un’arteria strategica del sistema viario della Sicilia». 

Quattro i lotti esecutivi della nuova arteria che prevede il collegamento dall’innesto tra le statali 514 “Di Chiaramonte” e 115 “Sud Occidentale Sicula”, in territorio comunale di Ragusa, alla connessione con l’autostrada “Catania-Siracusa”. 

“Dopo trent’anni di chiacchiere e false promesse, parte la procedura per la realizzazione dell’autostrada Ragusa-Catania”. Era stata questa la dichiarazione del presidente della Regione, Nello Musumeci, rilasciata, anche nella qualità di commissario straordinario dell’opera, appena dopo il via all’appalto. 

Il tracciato avrà uno sviluppo di 68,700 km e sarà realizzato prevalentemente in corrispondenza delle sedi stradali delle attuali statali 514 (per circa 39 km) e 194 (per circa 29 km). Lungo il tracciato è prevista la realizzazione di 11 viadotti, di una galleria naturale a doppia canna da 800 metri e di un attraversamento ferroviario. Dieci gli svincoli che saranno realizzati – in corrispondenza delle strade provinciali 7 e 5 e delle località di Licodia Eubea, Grammichele, Vizzini Scalo, Vizzini, Francofonte est e ovest, Lentini centro.

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