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Il trapper Niko Pandetta arrestato a Milano dopo la condanna definitiva

Il provvedimento in esecuzione di un ordine di carcerazione per spaccio ed evasione

Di Redazione |

La polizia sta eseguendo in queste ore, a Milano, l’arresto del rapper Vincenzo Pandetta, in arte Niko, due dischi d’oro per il singolo Pistole nella Fendi e per l'album Bella vita, in esecuzione di un ordine di carcerazione per spaccio ed evasione. Il cantante, dopo aver pubblicizzato nei giorni scorsi sui social la notizia della sua condanna, si era sottratto al provvedimento ma è stato rintracciato in zona Quarto Oggiaro dagli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Milano. Pandetta aveva in tasca 12 mila euro nel momento in cui è stato bloccato. Il particolare è emerso dopo che la polizia lo ha arrestato notificandogli il provvedimento di esecuzione pena del Tribunale di Catania di 4 anni e 5 mesi per spaccio ed evasione, emesso il 12 ottobre scorso, alla notizia del quale si era reso irreperibile. Secondo quanto si è appreso il rapper ha dormito in una stanza affittata dal suo manager, un uomo di 33 anni di origini albanesi, che stamani era con lui nelle fasi precedenti all’arresto. Con Pandetta c'era anche un amico, di 38 anni, con precedenti per falso, alla guida dell’auto sulla quale è stato poi bloccato. La posizione dei due è al vaglio dell’autorità giudiziaria; non si esclude che possa essergli contestata la 'procurata inosservanza di penà essendo il rapper consapevole di essere latitante (aveva pubblicato dei post sui social in proposito). 

Nei giorni scorsi la Cassazione ha respinto il ricorso dei legali del rapper, rendendo definitiva la condanna a quattro anni per spaccio. Lo scorso sei settembre, sul suo profilo Instagram, si era fatto fotografare in divisa da carabiniere. «Maresciallo non ci prendi», il commento dell’artista, noto alle cronache anche per essere nipote del boss Turi Cappello. Con il suo brano dedicato allo zio «Turi» (che sconta l'ergastolo) come uno dei protagonisti della guerra di mafia di Catania, Niko Pandetta ha ottenuto su YouTube 4 milioni di visualizzazioni e decine di migliaia di like.

«Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima», è un altro suo post, seguito cinque giorni fa da queste parole: «Sono cambiato ma pagherò il mio passato finché ci sarà da pagarlo. Non fuggo più né dalla polizia né dalle mie responsabilità».

L’ultima foto sui social è delle scorse ore e lo inquadra dietro le sbarre nel carcere di Opera. 

Secondo quanto trapelato, al momento dell'arresto Niko Pandetta aveva in tasca 12 mila euro. Il particolare è emerso dopo che la polizia lo ha arrestato notificandogli il provvedimento di esecuzione pena del Tribunale di Catania di 4 anni e 5 mesi per spaccio ed evasione, emesso il 12 ottobre scorso, alla notizia del quale si era reso irreperibile. 

Le indagini hanno ricostruito che in questi giorni di latitanza, il trapper ha dormito in una stanza a Milano affittata dal suo manager, un uomo di 33 anni di origini albanesi, che stamani era con lui nelle fasi precedenti all’arresto. Con Pandetta c'era anche un amico, di 38 anni, con precedenti per falso, alla guida dell’auto sulla quale è stato poi bloccato. La posizione dei due è al vaglio dell’autorità giudiziaria; non si esclude che a Pandetta possa essergli contestata la "procurata inosservanza di pena" essendo il cantante catanese consapevole di essere latitante (aveva pubblicato dei post sui social in proposito).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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