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L'ESPLOSIONE

Ravanusa, localizzati gli ultimi due dispersi: si scava anche a mani nude per recuperarli

Questa mattina, a 36 ore dall’esplosione per la fuga di gas, è salito a sette il bilancio ufficiale delle vittime della tragedia.

Di Redazione |

E’ stata localizzata l’area dove «probabilmente» si trovano i due ultimi dispersi dell'esplosione di Ravanusa. Sono padre e figlio, Giuseppe e Calogero Carmina di 88 e 59 anni, sepolti sotto le macerie della palazzina crollata. A dirlo è stato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento Giuseppe Merendino,: «Stiamo puntando su questa zona per trovare queste ultime due persone», ha aggiunto. I soccorritori continuano a scavare anche con le mani per riuscire a trovare gli ultimi due dispersi. 

Questa mattina, a 36 ore dall’esplosione per la fuga di gas che ha distrutto 4 palazzine e ne ha devastate altre 4, è salito a sette il bilancio ufficiale delle vittime della tragedia. Dopo un’intera notte di scavi tra le macerie i vigili del fuoco hanno estratto 4 corpi: quello di Selene Pagliarello, l’infermiera incinta al nono mese che avrebbe dovuto partorire la settimana prossima, quello del marito Giuseppe Carmina e quello del suocero Angelo Carmina. 

Il quarto dovrebbe essere, anche se ancora non c'è stata l'identificazione ufficiale, quello di Carmela Scibetta, la moglie del professore Pietro Carmina (RPT: Carmina), il cui corpo era stato recuperato ieri assieme a quello di Enza Zagarrio, la moglie di Angelo Carmina, e di Gioachina Calogera Minacori. 

La donna è la moglie di Calogero Carmina e madre di Giuseppe Carmina: i due sono gli ultimi dispersi e i vigili del fuoco li stanno ancora cercando. I quattro corpi trovati questa mattina erano tutti nello stesso punto: in quello che era il terzo piano del palazzo di quattro crollato in seguito all’esplosione. I vigili del fuoco li hanno individuati sotto una montagna di calcinacci, pezzi di cemento e tondini di ferro. 

Gli unici sopravvissuti all’esplosione sono due donne: Giuseppina Montana e Rosa Carmina, entrambe estratte dalle macerie nella tarda serata di sabato. 

 Le operazioni di ricerca, hanno ribadito i vigili del fuoco, andranno avanti fin quando tutti i corpi non saranno stati trovati. Poi si passerà alla rimozione dee macerie per arrivare ad individuare il punto in cui c'è stata la rottura della tubatura che ha provocato la strage.

Una fase che si aprirà con un nuovo sopralluogo dei magistrati e degli investigatori e che di fatto sarà il primo passo dell’inchiesta per individuare eventuali responsabili della tragedia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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