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L'ESTRADIZIONE

Rientra in Italia il boss Gammino, evaso dal carcere 20 anni fa e scovato in Spagna con Google Maps

Il rientro in Italia dello stiddaro di cui si erano perse le tracce è previsto per domani a Fumicino

Di Redazione |

Rientra in Italia Gioacchino Gammino, boss mafioso della «Stidda» e considerato uno dei 20 latitanti più pericolosi. La Spagna ha dato il via libera all’esecuzione del mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento. 

La consegna di Gammino, latitante da 20 anni, in seguito ad evasione dal carcere romano di Rebibbia,- spiega una nota del ministero della Giustizia- è frutto di proficua e intensa cooperazione tra autorità giudiziarie e centrali, avvenuta in tempi celeri. 

Il rientro in Italia di Gioacchino Gammino è previsto venerdì 11 febbraio a Fiumicino. 

Pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, è affiliato alla famiglia stiddara degli Incaglio di Campobello di Licata (Agrigento), che, alleatasi con la stidda nissena, negli anni '90 aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro Cosa nostra. Gammino arrestato per la prima volta nel '84 nell'ambito di un procedimento poi sfociato nel primo maxi processo a Cosa Nostra a Palermo, venne indagato allora dal giudice istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata a un traffico di droga. Nel '95 venne colpito da un'ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per omicidio aggravato. Si è poi reso latitante, è stato catturato a Barcellona a fine anni '90, ma era riuscito ad evadere dal carcere romano Rebibbia nel 2002.

A dicembre scorso è stato nuovamente arrestato in Spagna, ma stavolta si trovava vicino Madrid. Lo ha incastrato una foto di Google Street View. Gli uomini della Dia lo cercavano dal 2002, da quando era evaso dal carcere di Rebibbia. Lo hanno scoperto su Google maps, in una foto che immortala uno squarcio di Avenida de los Voluntarios a Galapagar, un sobborgo di 25mila abitanti nella comunità autonoma di Madrid. Nell'immagine si vede un negozio di frutta e verdura che si chiama El huerto de Manu: davanti all’entrata due uomini che chiacchierano. Uno dei due, per gli investigatori, somiglia tantissimo al latitante agrigentino.

Solo che quel negozio di frutta e verdura non esiste più: è stato chiuso da qualche tempo. Grazie al numero di telefono del locale, però, l’inchiesta è approdata a un ristorante vicino, che si chiama La cocina di Manu: anche questo locale ha chiuso nel 2014. Però ha ancora una pagina facebook: tra le foto c'era anche anche una dello chef, Manuel. Cioè Gioacchino Gammino: il volto è appesantito dagli anni, il latitante ne ha oggi 61, ma ha ancora una cicatrice sulla parte sinistra del mento.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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