La Polizia di Stato dì Caltanissetta sta concludendo un’operazione in corso da questa notte. Sette le misure cautelari disposte dal gip: quattro in carcere, un arresto ai domiciliari e due obblighi di presentarsi quotidianamente in questura. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica hanno permesso dì raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di 5 uomini e 2 donne, sospettati di aver commesso, durante il lockdown del 2020, numerosi furti ai danni di chiese, scuole e abitazioni del capoluogo nisseno, nonché di aver venduto la refurtiva. Tra gli oggetti rubati numerosi computer, fondamentali per la didattica a distanza degli alunni, oggetti sacri, destinati al culto, monete dei distributori di bevande e monili in oro asportati dalle abitazioni colpite.
A quattro degli indagati essi è stata applicata la misura della custodia in carcere, a uno gli arresti domiciliari e gli altri due l’obbligo di presentarsi quotidianamente presso la Questura di Caltanissetta.
Tra gli arrestati una donna indiziata di aver fatto da “palo” durante alcuni dei furti e un’altra indiziata di aver occultato parte degli oggetti rubati. Durante l’attività d’indagine sono state numerose le operazioni della Polizia di Stato volte a neutralizzare i propositi criminosi degli indagati e, in alcune occasioni, si è proceduto al loro arresto in flagranza di reato in relazione a reati diversi da quelli ora in contestazione. Nel corso dell’attività di indagine, uno dei furti più rilevanti è stato quello commesso alla chiesa di “Sant’Agata”. In occasione del furto, i presunti autori avrebbero danneggiato oggetti sacri e alcuni scrigni contenenti oggetti di valore. Nei prossimi giorni tutti gli indagati saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.