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Studentessa di Messina aggredita in un campus universitario a Torino, caccia all’uomo

La ragazza è ricoverata in ospedale. Si trovava in una residenza nei pressi del Politecnico

Di Redazione |

Una studentessa di Messina, 23 anni, è stata aggredita in un campus universitario a Torino ed è stata ricoverata in ospedale. E’ accaduto ieri sera poco dopo la mezzanotte. Sul caso sta indagando la polizia. L'episodio si è verificato nella residenza universitaria «Paolo Borsellino», gestita dall’Edisu, che si trova nelle vicinanze del Politecnico. Secondo le prime informazioni l’aggressore è un uomo che si è introdotto nel residence. L'Edisu ha messo una stanza a disposizione dei familiari, in arrivo a Torino dopo essere stati informati dell’episodio.

Ha sentito bussare alla porta e, credendo che fosse qualche altro studente, ha aperto. Questa, secondo quanto si apprende, la prima ricostruzione dell’aggressione alla studentessa messinese. L'aggressore è un uomo che si sarebbe introdotto nel campus. A quanto pare aveva bussato anche ad altre porte.

«Un episodio gravissimo che ci lascia sgomenti. Le forze dell’ordine stanno cercando il responsabile e hanno tutto il nostro sostegno. Esprimo la nostra vicinanza e la solidarietà alla giovane studentessa», ha scritto su Twitter il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

«Tutta la nostra vicinanza e solidarietà alla giovane studentessa aggredita nella residenza universitaria 'Paolo Borsellino' e alla sua famiglia, nessuna pietà per il suo aggressore». E’ quanto dichiara Fabrizio Ricca, assessore regionale alla sicurezza in Piemonte. "Siamo certi – afferma – che le forze dell’ordine sapranno consegnarlo alla giustizia, con l’auspicio che possa rimanere a lungo ospite in carcere». "Torino – aggiunge Ricca – ha saputo trasformarsi in una grande città universitaria grazie alla sua capacità di accogliere, alle sue strutture, ai suoi servizi, all’eccellenza dei suoi atenei. La sicurezza, però, non può e non deve essere un valore aggiunto meno importante. E nessuno, né oggi né in futuro, può pensare anche solo di torcere un capello a uno dei nostri giovani senza sapere di incorrere nella certezza di una pena severissima». 

«Ho già sentito il presidente dell’Edisu, Sciretti, perché siamo sgomenti per quanto avvenuto questa notte. Lo sono come presidente ma prima ancora come padre, e mi stringo a questa ragazza e alla sua famiglia. La Regione – aggiunge – farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per essere al loro fianco». E’ quanto dichiara il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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