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Taormina, scoperta banda dedita a furti in appartamento: tre arresti

I tre sono di Piedimonte Etneo e Giarre nel Catanese. Altre sei persone risultano indagate per lo stesso reato

Di Mario Previtera |

Al termine di una attività operativa condotta dai carabinieri della Compagnia di Taormina, con il coordinamento della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, è stata eseguita un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, emessa dal Giudice dell’Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti di tre persone, originarie di Piedimonte Etneo e Giarre, ritenute responsabili – a vario titolo – dei delitti di furto in abitazione aggravato, ricettazione e traffico di sostanze stupefacenti.

Altre sei persone, sempre del comprensorio Jonico etneo, risultano indagate in stato di libertà per i medesimi reati e nei loro confronti è stato emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia. L’operazione trae origine dalle indagini avviate dai Cc di Taormina a seguito di un’incidente stradale verificatosi nel giugno 2020 a Giardini Naxos, nel quale aveva perso la vita un giovane di 19 anni ed era rimasta gravemente ferita la fidanzata, allora minorenne. A seguito di tale evento delittuoso erano stati avviati alcuni approfondimenti investigativi, al fine di ricostruire la dinamica dell’incidente e identificare con certezza chi realmente fosse alla guida dell’autovettura. A conclusione degli accertamenti, nell’aprile dello scorso anno, era stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 26enne di Piedimonte Etneo, poiché ritenuto responsabile dei reati di omicidio stradale pluriaggravato, lesioni stradali pluriaggravate e calunnia e altre tre persone, che erano a bordo dell’autovettura coinvolta nell’incidente mortale, erano state indagate in stato di libertà per i reati di calunnia e favoreggiamento personale.  Nel proseguo delle attività d’indagine, anche di natura tecnica, sono poi emersi ulteriori elementi, ovvero la scoperta di alcuni furti in abitazione e la commissione di reati in materia di stupefacenti, poste in essere nei territori di alcuni paesi della provincia di Catania (Piedimonte e Linguaglossa).

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania ha quindi disposto ulteriori approfondimenti, all’esito dei quali, in particolare, è emersa la centralità della figura di uno degli indagati (attualmente ristretto in carcere per omicidio stradale). Le indagini hanno confermato il suo ruolo apicale, essendosi posto alla guida di una piccola ma agguerrita banda che ha collezionato una serie di furti in appartamento, oltre a alla detenzione e smercio di sostanze stupefacenti di vario genere, non disdegnando il tentativo di recuperare armi da utilizzare con la specifica finalità. Le indagini hanno permesso di documentare, in particolare, un furto in danno di una abitazione privata, a Piedimonte Etneo, che sarebbe stato commesso dai tre indagati, furto nel corso del quale i predetti si sarebbero impossessati di una somma di denaro di circa 80 mila euro che il proprietario, un anziano, deteneva in casa. Inoltre, nel corso delle perquisizioni domiciliari i Carabinieri hanno rinvenuto altra refurtiva, che, secondo l’ipotesi investigativa, costituisce il provento di altri furti, durante i quali erano stati asportati banconote straniere da collezione, anelli, bracciali, collane orologi in oro e monili vari. L’analisi incrociata degli elementi probatori acquisiti ha consentito di definire, allo stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contradittorio delle parti, il ruolo di ogni singolo indagato relativamente alle ipotesi delittuose ascritte. Nel corso delle attività d’intercettazione sono stati documentati diversi episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti di vario genere. In particolare è stato cristallizzato l’approvvigionamento, a Catania, da parte degli indagati, di circa 500 grammi di cocaina e altri 200 di hashish.  Sulla base del quadro probatorio acquisito dagli investigatori con il coordinamento della Procura etnea il Gip ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, emettendo quindi l’odierno provvedimento cautelare. Dei tre destinatari della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, solo due sono stati ristretti presso il proprio domicilio, mentre al terzo è stato notificato il provvedimento presso il carcere di Caltagirone ove si trova ristretto per l’omicidio stradale.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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