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il delitto di termini imerese

Carlo ucciso per soldi dalla ex moglie e dal suo migliore amico (che erano amanti)

Luana Cammalleri e Pietro Ferrara sono stati arrestati dai carabinieri: il cadavere della vittima che si stava separando dalla moglie non è mai stato ritrovato

Di Redazione |

Carlo Domenico La Duca, 37 anni sarebbe stato ucciso per soldi e perché ostacolo alla love story che la moglie aveva allacciato con il suo migliore amico. C'è infatti infatti il movente economico oltre a quello sentimentale seguito dagli investigatori per l’omicidio dell’agricoltore di Termini Imerese scomparso e ucciso nel Palermitano nel dicembre del 2019.

Per il delitto sono stati arrestati la moglie Luana Cammalleri di 36 anni e il migliore amico della vittima, Pietro Ferrara di 57 anni. I due avevano una relazione. In questi anni il corpo dell’uomo non è mai stato trovato. La donna, secondo quanto si apprende, temeva che, separandosi dal marito – i due erano già davanti al giudice per definire la causa – avrebbe dovuto lasciare la casa di famiglia di La Duca in cui viveva con i figli.

Anche la vittima aveva una nuova compagna e il giorno della scomparsa, dopo essere andato all’assessorato regionale all’Agricoltura per chiedere dei contributi, si sarebbe dovuto incontrare proprio con la nuova compagna.

Della scomparsa di La Duca si è a lungo occupata la trasmissione Chi l’ha visto, che ha raccontato che nei mesi precedenti all’omicidio qualcuno aveva ucciso i suoi cani. L’uomo inoltre avrebbe rivelato ad amici il timore che si fosse trattato di una intimidazione nei suoi confronti senz aperò avere la minima idea di chi potesse essere l’autore e soprattutto sembra non abbia mai espresso dubbi sulla fedeltà dell’amico.

Un nuovo giallo a Termini Imerese che sarebbe dunque stato risolto con le manette a Luana e Pietro. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri del Reparto territoriale di Termini Imerese, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palermo. Luana e Pietro sono accusati di omicidio e soppressione di cadavere

Le indagini – coordinate dalla procura di Palermo – sono state effettuate con intercettazioni, analisi dei tabulati, analisi immagini dei sistemi di videosorveglianza, assunzione di informazioni e acquisizioni informatiche e documentali, iniziate sin dalla scomparsa di La Duca avvenuta il 31 gennaio 2019.

Secondo gli investigatori i due – che avrebbero una relazione clandestina – dopo avere pianificato l’omicidio, hanno attirato la vittima a Palermo nel terreno di proprietà dell’arrestato e lo hanno ucciso. Successivamente hanno portato la sua autovettura a circa 12 chilometri di distanza dal luogo del delitto per depistare le indagini. Il corpo dell’agricoltore scomparso non è mai stato trovato. Le acquisizioni investigative hanno anche permesso di demolire gli alibi che i due avevano creato nel corso del tempo per tentare di allontanare l’attenzione degli inquirenti.

Un delitto che ha scosso Termini Imerese e che richiama un analogo caso sempre accaduto a Termini Imerese: pochi giorni fa è stata condannata a 30 anni di carcere Loredana Graziano, 36 anni, per avere avvelenato il marito, Sebastiano Rosella Musico, un pizzaiolo di 40 anni, somministrandogli cibi con dentro cianuro. A spingerla sarebbe stata la voglia di avere un figlio con un altro uomo. Ma c'è un’altra coincidenza. Anche questo omicidio risale al gennaio del 2019, lo stesso mese in cui è stato ucciso l'agricoltore Domenico Carlo La Duca.

Luana Cammalleri, la donna arrestata oggi insieme all’amante in passato era stata indagata per minacce nei confronti della suocera. Durante una lite le aveva stretto attorno al collo il filo del telefono di casa e la vittima l’aveva denunciata. Il giorno prima che La Duca sparisse si era celebrata l’udienza per minacce a carico della Cammalleri in cui la suocera si era costituita parte civile. Prima che se ne perdessero le tracce l’indagata e il marito si stavano separando, ma continuavano a vivere insieme in un casolare a Cerda, vicino all’azienda agricola di famiglia. La suocera e il figlio abitavano al piano superiore, la Cammalleri e i figli in quello di sotto.

Nel terreno di proprietà dell’agricoltore e in alcuni campi che appartengono all’amante della indagata, Pietro Ferrara, i carabinieri hanno scavato alla ricerca del cadavere di Lo Duca. Ferrara, che era il miglior amico della vittima e viveva con la sua compagna, lavorava come agricoltore proprio nell’azienda di Lo Duca.

«È un momento drammatico per i familiari di Carlo La Duca, perché avere appreso che persone a lui vicinissime potrebbero essere coinvolte nella sua sparizione non fa altro che acuire il loro dolore» ha detto l’avvocato Salvatore Pirrone che assiste la madre e i familiari dell’agricoltore.

«La madre e i parenti non hanno mai creduto nell’allontanamento volontario di Carlo – aggiunge il legale – che era molto legato alla madre e, soprattutto, ai due figli che ora hanno 9 e 13 anni. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e supportato, nel rispetto dei ruoli, il difficile lavoro degli inquirenti, adesso aspettiamo l’inizio del processo a carico degli arrestati per costituirci parte civile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA