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Trapani, restituiti 10 milioni a Vittorio ed Ettore Morace della Liberty Lines

I due imprenditori, coinvolti nell'inchiesta Mare Nostrum, erano accusati di avere intascato il denaro illecitamente dalla Regione

Di Redazione |

La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo presieduta da Raffaele Malizia ha restituito beni per oltre 10 milioni agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, proprietari della Liberty Lines, la compagnia di traghetti che gestiva i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori.

I beni erano stati sequestrati nel corso dell’operazione "Mare Monstrum" del 2017: secondo le accuse dalla procura, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, avrebbero ottenuto dalla Regione, un bando su misura per potersi aggiudicare il servizio di trasporto marittimo. 

Per i magistrati, gli armatori avrebbero intascato 10 milioni e 108.444,65 euro a titolo di compensazioni per corse mai effettuate per cause di forza maggiore, come le avverse condizioni meteo marine.

Secondo gli avvocati degli armatori, intorno al 2008 in nessun contratto stipulato dalla Regione e dal ministero dei Trasporti con altre compagnie marittime sarebbe stato previsto un simile meccanismo.

Per questo il collegio presieduto da Raffaele Malizia, composto anche da Ettorina Contino e Vincenzo Liotta ha respinto tutte le richieste del pubblico ministero, compresa quella di applicare una misura di sorveglianza personale. Tornano così ai Morace disponibilità finanziarie le azioni della Liberty Lines, alcuni fabbricati e terreni.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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