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Agguato mortale a Palma di Montechiaro, l’omicida si costituisce: voleva uccidere anche genitori della vittima

Ancora sconosciuto il movente dell'omicidio di Lillo Saito, un venditore ambulante di gelati, di 65 anni. L'uomo che ha confessato di averlo ucciso è il 43enne Angelo Incardona

Di Redazione |

 E’ giallo sul movente dell’omicidio di Lillo Saito, 65 anni, ucciso a Palma di Montechiaro da Angelo Incardona, 44 anni con 5 colpi di pistola, quattro dei quali sarebbero andati a segno fra la testa e il volto della vittima. I familiari dell’assassino e di Saito, già ascoltati dai carabinieri, hanno riferito che i due non si conoscevano. Gli inquirenti hanno già sentito, in ospedale a Licata, i due anziani genitori della vittima, anche loro rimasti feriti con la stessa arma da fuoco utilizzata per uccidere il figlio. Adesso, i militari dell’Arma – coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Vittorio Stingo – stanno ascoltando le mogli dei due uomini. Quando Incardona si è presentato al comando provinciale dei carabinieri di Agrigento, al piantone, avrebbe detto: «E' una vecchia storia di mafia». Ma il presunto assassino non è stato ancora interrogato dai carabinieri che, al momento, non riescono a ricostruire il vero movente del delitto, avvenuto in piazza Provenzani. La vittima gestiva l’azienda «Gelati Gattopardo».

Saito era a bordo della sua auto Renault Captive regolarmente parcheggiata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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