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Intercettato ad Aosta un carico di pistacchio senza provenienza diretto a Bronte

Il prodotto raggiungerà comunque la Sicilia, ma un magistrato vuole ricostruire l’intera filiera di commercializzazione

Di Redazione |

Nell’ambito del dispositivo di prevenzione e contrasto dei fenomeni illeciti nei settori della contraffazione, della sicurezza prodotti e della tutela del made in Italy, la Guardia di finanza di Aosta ha sequestrato 33 bancali di pistacchi, per un peso complessivo pari a 23 tonnellate.

Intercettata al traforo del Monte Bianco, la merce era partita dal Lussemburgo ed era diretta a Bronte, «patria siciliana del rinomato Pistacchio Verde Dop: una circostanza – si legge in una nota – che ha immediatamente insospettito i finanzieri».

Dopo aver esaminato la documentazione gli agenti hanno constatato come l’etichettatura apposta sui prodotti fosse priva dell’indicazione del Paese d’origine.

Il carico, sigillato nel mezzo, è ora diretto alla sede legale della ditta siciliana destinataria dove, in attesa dell’esito di ulteriori accertamenti, sarà temporaneamente custodito.

L'ipotesi di reato è quella di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi ha disposto delle indagini «finalizzate a ricostruire l’intera filiera di commercializzazione del prodotto», che a questo punto poteva tranquillamente finire in buste con la dicitura "pistacchio di Bronte" e in prodotti trasformati prodotti a Bronte ma con pistacchio di dubbia provenienza e certamente meno pregiato e costoso di quello siciliano.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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