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Catania, la via Stella Polare: “viaggio” nel fortino criminale dei Nizza, i narcos dei Santapaola

Il recente arresto dei Lupi a San Cristoforo rialza le antenne in una delle piazze di spaccio che negli anni ha fatto guadagnare migliaia di euro a Cosa nostra. Qui i fratelli Daniele e Salvatore Nizza hanno costruito le loro residenze. In questo pezzo di città c'è una parte fondamentale della storia recente della mafia catanese. 

Di Laura Distefano |

Casa e putia. Daniele Nizza, uomo d’onore della famiglia catanese di Cosa nostra, l’aveva pensata bene. Ed infatti ha deciso di costruire la sua “reggia “ in via Stella Polare nel cuore di San Cristoforo dove ha creato una delle piazze di spaccio che per anni ha portato migliaia di euro alle casse del clan. Anche il fratello Salvatore ‘mpapocchia ha registrato la sua residenza in quello che è diventato uno dei fortini dei Nizza, oltre Librino dove abitavano gli altri fratelli Fabrizio (pentito da diversi anni), Giovanni e Andrea. Ultimamente si è tornati a parlare di via Stella Polare, per un arresto di un 21enne dei Lupi dei Carabinieri. Una “soffiata” ha fatto alzare le antenne dei detective dell’Arma che sono andati a monitorare la zona e così hanno pizzicato il pusher con la marijuana nelle mutande.  Insomma anni e anni di blitz (Stella Polare, Polaris, Stella Cadente) non hanno portato – purtroppo – a fermare il traffico di sostanze stupefacenti. Cambiano i nomi, ma il timbro criminale resta sempre quello.

Il mondo criminale legato ai Nizza, i narcos dei Santapaola, è molto simile a quello raccontato da Gomorra. Uno spaccato che si concretizza anche nel mobilio e nell’arredamento scelto per le case di via Stella Polare che diversi anni fa sono state confiscate dalla Dia.  Il provvedimento nei confronti di Daniele è diventato definito, mentre quello di Salvatore Nizza è tornato indietro dalla Cassazione a un’altra sezione della Corte d’Appello.

La storia criminale dei Nizza parte quasi 15 anni fa. Sfogliando l’album della famiglia catanese di Cosa nostra dobbiamo fermarci all’estate del 2008 quando in una villetta di San Giovanni Galermo si è svolto il ‘battesimo’ di Daniele e Fabrizio Nizza. Il “padrino” di Fabrizio è Santo La Causa, mentre Daniele diventa il “figlioccio” di Melo Puglisi, ‘Melo u suggi’. I primi due della lista sono accomunati da un destino comune: sceglieranno la via della collaborazione con la giustizia.

Fabrizio e Daniele una volta diventati uomini d’onore coinvolgono negli affari criminali anche gli altri tre fratelli: Giovanni, Salvatore e il giovanissimo Andrea. Di sei fratelli soltanto uno è riuscito a rimanere fuori dai guai. Daniele Nizza assume il controllo di San Cristoforo e trasferisce il suo quartier generale proprio in via Stella Polare. Mentre Fabrizio rimane il signore di Librino, monopolista dello spaccio. Attorno a queste due figure si formano due gruppi di gregari e soldati, specializzati in droga ma pronti anche a sparare e uccidere. Poi ci sono gli arresti e man mano tutti i fratelli Nizza, e anche i figli di alcuni di loro, finiscono dietro le sbarre. Il pentimento di Fabrizio blinda moltissime inchieste che portano a condanne pesantissime. Ultimamente è finito Natale Nizza, il figlio di Giovanni, accusato addirittura di omicidio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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