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Nicoletta Lanza Tomasi: "Il Gattopardo sempre attuale". Ma a Rainews sbagliano il nome dello scrittore

"Grazie alla serie tv e alle celebrazioni il romanzo ha riscosso nuovo interesse"

Redazione La Sicilia

18 Giugno 2025, 13:43

Nicoletta Lanza Tomasi: "Il Gattopardo sempre attuale". Ma a Rainews sbagliano il nome dello scrittore

"La scelta di una frase del Gattopardo alla maturità dimostra l’attualità del romanzo, che è una delle opere più immortali della nostra letteratura non soltanto italiana, ma mondiale". Così Nicoletta Lanza Tomasi, diventata nuora di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del Gattopardo, quando ha sposato il figlio adottivo Gioacchino Lanza Tomasi. La traccia A della prima prova di italiano, proposta dal ministero dell’Istruzione e del Merito come una delle sette possibili scelte dei maturandi, riguarda la visita di Angelica, fidanzata di Tancredi, alla famiglia dei principi di Salina. "È una scelta abbastanza originale, perché in genere viene citato il meraviglioso capitolo dell’incontro con Chevalley", ha commentato Nicoletta Lanza Tomasi. L’episodio, "è molto significativo - ha continuato - perché è il segno della fine di un’era e dell’inizio di un’altra, che è proprio il senso del Gattopardo. L'accettazione di Angelica nella famiglia del Principe segna la fine di tutto e l’inizio di tutto".

Claudia Cardinale, Angelica, Burt Lancaster nel ruolo del principe di Salina, Alain Delon, Tancredi nel film di Luchino Visconti


"Quest’anno il Gattopardo ha riscosso nuovamente un grande interesse grazie alla serie Netflix. In concomitanza, - ha aggiunto - ci sono state le celebrazioni della Feltrinelli per i 70 anni del romanzo e quindi se ne è parlato moltissimo. Anche la riedizione con la nuova la copertina ha contribuito a riportare il romanzo al centro dell’interesse pubblico. Il Gattopardo continuerà ad essere amato per sempre".
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, secondo Nicoletta Lanza Tomasi, "avrebbe apprezzato la scelta, perché riguarda anche l’accettazione di una classe sociale meno abbiente nella famiglia aristocratica. L’uomo nuovo che avanza, ovvero 'l'uomo nuovo come dev'essere, è peccato però che debba essere così', come diceva Don Fabrizio, il principe di Salina, riferendosi a Don Calogero Sedara. L’accettazione di Angelica è l’accettazione di questa realtà, della mescolanza di classi sociali che segna poi il declino dell’aristocrazia".

Il Gattopardo. Saul Nanni è Tancredi, Deva Cassel è Angelica nella serie di Netflix

Tanto interesse, ma a Rainews sbagliano il nome dello scrittore. "Su Rainews oggi hanno attribuito Il Gattopardo a "Tommasi di Lampedusa". Magari pensavano fosse Damiano Tommasi in trasferta letteraria, dopo la Roma e la politica. Ma no, niente dribbling: solo l’ennesima gaffe in diretta. Non è uno sketch comico, è il servizio pubblico, purtroppo. Bastava una rapida occhiata a Google per scoprire il nome giusto prima di mandarlo in onda così a cuor leggero. Ma evidentemente anche questo è chiedere troppo". Così l'esponente M5S in commissione di vigilanza Rai, Gaetano Amato.

La storia della pubblicazione del libro

Nel 1954, durante un convegno poetico a San Pellegrino Terme, Giorgio Bassani incontrava per la prima e ultima volta un distinto aristocratico siciliano, accompagnatore discreto del poeta Lucio Piccolo: si trattava di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), l’uomo che, pochi anni dopo, avrebbe consegnato alla letteratura italiana uno dei suoi capolavori più emblematici: "Il Gattopardo". Ma la strada verso la pubblicazione di questo romanzo - oggi riconosciuto come uno dei vertici del nostro Novecento - fu lunga, tortuosa e, per certi aspetti, paradossale.
Già nella primavera del 1956, quando il romanzo non era ancora concluso, il cugino di Lampedusa, Lucio Piccolo, ne inviò una parte alla Mondadori, con l’intento di favorire la pubblicazione. La risposta, tuttavia, non fu quella sperata. Elio Vittorini, consulente della casa editrice, colse il potenziale dell’opera, definendola "pregevole e commercialmente valida", ma suggerì una revisione da parte dell’autore. I vertici editoriali, invece, scelsero di ignorare quel parere. L’anno seguente, Vittorini stesso respinse il testo anche per la collana einaudiana "I Gettoni", ritenendolo inadatto a una linea più sperimentale. Così, "Il Gattopardo" venne rifiutato due volte da uno dei più importanti intellettuali italiani dell’epoca pure siciliano.


Come spesso accade nella storia del'editoria, fu il caso - o il gusto di una lettrice esperta - a cambiare il destino dell’opera. Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto, ricevette da un amico una copia dattiloscritta del romanzo e, colpita dalla qualità del testo, lo segnalò a Giorgio Bassani, che nel frattempo stava curando per Feltrinelli una collana di narrativa. Bassani ne fu immediatamente conquistato. Dopo aver fatto leggere l’opera anche a Mario Soldati, si mise in viaggio per Palermo, dove poté esaminare l’originale manoscritto: un quaderno a righe fittamente scritto di pugno dall’autore, molto più ordinato e compiuto rispetto alla versione che aveva in mano. Purtroppo, Tomasi di Lampedusa era morto nel luglio del 1957, senza vedere stampato il proprio romanzo. Bassani si fece allora carico della pubblicazione, firmando anche la celebre prefazione che accompagnava le prime edizioni.