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"Ocean Viking" attracca ad Augusta: equipaggio ancora scosso per la sparatoria in acque internazionali

A breve saranno avviate le procedure di identificazione per gli 87 migranti, tutti uomini, compresi 21 minorenni non accompagnati, quasi tutti provenienti dal Sudan

Redazione La Sicilia

25 Agosto 2025, 21:44

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Soccorsi

E’ attraccata al porto commerciale di Augusta, nel Siracusano, la "Ocean Viking" della ong Sos Mediterranee con 87 migranti salvati in mare in due soccorsi.
La nave, secondo quanto raccontato dalla stessa ong, quando si trovava in acque internazionali, è stata l’obiettivo per 20 minuti di una sparatoria che ha crivellato lo scafo. L'equipaggio è ancora scosso per quanto accaduto.
«La nave - spiegano dalla ong - è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. Senza alcun preavviso o ultimatum due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave».
A breve saranno avviate anche le procedure di identificazione per gli 87 migranti, tutti uomini, compresi 21 minorenni non accompagnati, quasi tutti provenienti dal Sudan.

E’ «inaudito quanto avvenuto su acque internazionali, dove la nave Ocean Viking, dopo aver effettuato due soccorsi e salvato 87 vite in mare, tra cui 21 minori non accompagnati, in gran parte provenienti dal Sudan, è stata oggetto per 20 minuti di una sparatoria che ha crivellato la nave imponendo al comandante di individuare il più vicino porto sicuro a Siracusa», afferma Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo Pd in Senato, presente all’attracco al Porto di Augusta.

«Non è mai accaduto - osserva - un episodio del genere nel quale si è sparato ripetutamente e insistentemente ad altezza d’uomo. Chiederemo chiarezza al Governo su quanto accaduto».
«Non è ammissibile - prosegue - che chi salva vite e chi viene salvato sia posto a rischio della propria vita per attacchi terroristici libici in acque internazionali. È poi paradossale che l’unico modo che hanno le navi ONG di attraccare in Sicilia e non nel Nord Italia, come avviene ormai sistematicamente per ritardare le loro azioni nel mediterraneo, è quello di essere rese inagibili da attacchi terroristici».