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Omicidio Brancaccio, confessa l’assassino: ha ucciso il padre della sua fidanzata perché osteggiava la loro relazione

La Procura di Palermo ha emesso un provvedimento di fermo per il giovane Alessandro Sammarco di 20 anni

Di Redazione |

La Procura di Palermo ha emesso un provvedimento di fermo per il giovane Alessandro Sammarco di 20 anni, l'assassino reo confesso di avere ucciso ieri sera Natale Caravello di 46 anni. Il ragazzo, che nella notte si è presentato alla caserma "Carini" dei Carabinieri, ha raccontato agli investigatori della Squadra mobile, che indagano sul delitto, di avere ucciso Caravello perché la vittima non voleva che il giovane stesse con la figlia neppure ventenne. Alessandro Sammarco avrebbe sparato diversi colpiti di pistola alla testa di Caravello che è morto sul colpo, mentre era in scooter a Brancaccio.

Il ragazzo si è costituito nella notte e ha raccontato agli investigatori il movente del delitto. La Squadra mobile aveva escluso dal primo momento il movente mafioso.

Il ragazzo è arrivato  in caserma dandosi pugni in testa. «Mi sono consumato. Mi sono consumato». Alessandro Sammarco, 20 anni, era accompagnato dal suo avvocato Corrado Sinastra. Hanno varcato la porta della caserma Carini dei carabinieri e ha raccontato di essere lui il responsabile dell’omicidio avvenuto poche ore prima a Brancaccio. «Era sconvolto – dice l’avvocato – mi ha raccontato cosa fosse successo e siamo andati insieme in caserma».

Poi l'interrogatorio è proseguito nelle stanze della squadra mobile di Palermo che indaga. «Era una situazione che andava avanti da un anno circa. Il padre della ragazza si opponeva al rapporto con la figlia – aggiunge l’avvocato – Ieri ha raccontato il mio assistito, mentre girava in moto per il quartiere è stato bloccato da Caravello. Gli si è parato davanti. Sammarco ha estratto la pistola e ha sparato. Ha affermato di non aver mirato. Era disperato e ha detto più volte che con il gesto di ieri si è rovinato la vita». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA