Ora anche gli spinelli diventano elettronici: a Catania il primo sequestro di e-cig alla marijuana (con livelli di Thc altissimi)
I carabinieri hanno rinvenuto due dispositivi con una potente resina di cannabis potenzialmente pericolosi per la salute pubblica
Il mondo del narcotraffico si alimenta sempre di nuovi prodotti cercando di bypassare le azioni di repressione delle forze dell’ordine. In un appartamento della zona tra via Giuffrida e Vulcania, i carabinieri hanno sequestrato due sigarette elettroniche, anche dette svapo, assieme a un piccolo quantitativo di anfetamine e altra sostanza stupefacente. Una novità per il mercato nero della droga catanese. Questi dispositivi nati per dare alternative ai dipendenti da nicotina, sono diventati invece strumento per “lo sballo”. E hanno effetti narcotizzati più elevati rispetto alla marijuana. Addirittura, pare, il doppio della skunk e dell’amnesia. Le sigarette elettroniche sono dotate di una capsula che contiene una resina viscosa e oleosa. Gli esami avviati sull’estratto concentratissimo di cannabis dopo il rinvenimento hanno accertato la presenza di percentuali di Thc davvero alte. Non a caso, infatti, questi dispositivi sono definiti “bombe droganti”.
Le indagini
Il secondo capitolo di questa operazione operativa sarà quello relativo alle indagini: da una parte relative al “custode” e dall’altra collegate ai canali di fornitura. Chi le produce? Chi le fa arrivare all’ombra del Vulcano? Che prezzo hanno? Sono tutte informazioni che devono essere raccolte. Si tratta del primo sequestro in città di queste “super” sigarette elettroniche. Qualche mese fa, sempre i carabinieri - ma a Novi Ligure, in Piemonte, hanno scoperto e sequestrato 11 sigarette elettroniche simili a quelle rinvenute dai militari catanesi.
A maggio scorso, invece, ad Ascoli è stata la polizia a sequestrare i dispositivi contenenti olio di cannabis con un elevatissimo contenuto di Thc. Gli esiti sono stati inseriti nel Sistema Nazionale di Allerta Precoce (Snap), rete di laboratori di polizia scientifica e tossicologia clinico-forense, che è in grado d'individuare in Italia «fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica correlati alla comparsa di nuove sostanze psicoattive e modalità di consumo di sostanze stupefacenti classiche». Lo scambio di informazioni tra i vari uffici investigativi potrebbe portare a ricostruire la filiera di approvvigionamento. Da alcune ricerche su fonti aperte: alcuni di questi dispositivi pare siano prodotti negli Usa e siano venduti attraverso il darkweb.
Alternativa
Il metodo è davvero ingegnoso: fumare una sigaretta elettronica anche in pubblico attira sicuramente meno l’attenzione del “classico” spinello. Può anche diventare un modo per camuffare l’uso di cannabis in famiglia e all’interno delle mura domestiche. E considerando l’alta concentrazione di Thc - quindi elevatissimo tenore di principio psicoattivo e notevole capacità narcotizzante - possono diventare davvero pericolose.
I dispositivi, riscaldano la sostanza stupefacente contenuta la trasformano in vapore, che, rispetto alla combustione dell’erba, preserva una maggiore quantità di principio attivo della cannabis. Dopo l’incubo crack - ormai ampiamente diffuso anche tra i minorenni - potrebbe aprirsi un’altra emergenza nelle dipendenze giovanili. Gli investigatori, infatti, hanno spiegato che «sono dispositivi che si stanno diffondendo come alternativa agli spinelli: a differenza di questi sono già pronti all'uso con elevatissimo tenore di principio psicoattivo e una notevole capacità drogante».