Palermo: bilanci comunali falsi, indagato il sindaco Orlando e altri 23

Di Redazione / 21 Ottobre 2021

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e 23 fra ex assessori, dirigenti e capi area comunali sono indagati per falso nei bilanci comunali. Il fascicolo della Procura di Palermo riporta l'accusa di «falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico». Hanno tutti ricevuto un avviso di conclusione delle indagini. Secondo la ricostruzione dei magistrati, come riporta il quotidiano La Repubblica, i falsi scoperti durante le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo,  sarebbero numerosi e avrebbero alterato le entrate e delle uscite inserite nei bilanci degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019. Al momento non è arrivato alcun commento dal primo cittadino. 

Le irregolarità riguarderebbero alcuni settori, dall’ufficio del condono edilizio e quello dei tributi, dalle risorse patrimoniali alle politiche abitative. «I pubblici ufficiali sottoscrivevano e inviavano all’ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate (tenuto conto dei dati – a loro noti – degli effettivi accertamenti delle entrate nelle annualità precedenti (…) così inducendo in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell’atto, determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione», scrive la Procura. 

Ecco gli indagati: Luciano Abbonato, Lucetta Accordino, Carmela Agnello, Cosimo Aiello, Marcello Barbaro, Bohuslav Basile, Leonardo Brucato, Roberto D’Agostino, Paola Di Trapani, Salvatore Di Trapani, Giovanni Carlo Galvano, Antonino Gentile, Mario Li Castri, Gabriele Marchese, Marco Mazzurco, Vincenzo Messina, Antonino Mineo, Luigi Mortillaro, Leoluca Orlando, Sebastiano Orlando, Sergio Pollicita, Paolo Porretto, Stefano Puleo e Daniela Rimedio. 

Un capitolo delle accuse riguarda i bilanci di previsione, un altro i rendiconti di gestione. A Orlando viene contestata anche una direttiva del 18 giugno 2018 «per avere in un atto pubblico facente fede fino a querela di falso…esposto dati falsi ed in particolare riportato crediti da riconoscere/transigere del Comune verso le società partecipate inferiori rispetto a quelle reali». Il riferimento è ai debiti del Comune verso l’Amat (la società che gestisce il trasporto pubblico in città ndr) : sarebbero stati «quantificati falsamente in soli 197 mila euro, per l’anno 2016, a fronte di crediti della società privi di impegni di spesa pari a 8 milioni 890 mila euro». 
 

Pubblicato da:
Alfredo Zermo