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Palermo, l'impiegato comunale “tagliava” l'Imu e la Tari a parenti e amici: sospeso

Il dipendente avrebbe proseguito con gli "sconti" anche quando era stato trasferito ad altro ufficio dopo un procedimento disciplinare

Redazione La Sicilia

31 Maggio 2022, 07:13

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Avrebbe registrato pagamenti di Imu o Tari non avvenuti o riduceva gli importi dovuti senza giustificazioni documentali a familiari e amici, procurando un mancato incasso di circa 16mila euro. E’ l’accusa contestata dalla Procura a un dipendente dell’ufficio Tributi del Comune di Palermo. L’uomo, indagato per frode informatica e accesso abusivo al sistema informatico, è stato sospeso un anno dall’esercizio del pubblico ufficio. Il provvedimento, emesso dal Gip, è stato eseguito da militari della guardia di finanza del comando provinciale.

Le indagini dell’operazione "Sconto d’imposta" dei militari del nucleo di Polizia economico-finanziaria sono state avviate dopo la segnalazione arrivate dal Comune di Palermo sulla banca dati «Sige Fluendo» utilizzata per la gestione dei pagamenti dei tributi di Imu e Tari. L’inchiesta si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione.

Secondo l'accusa il dipendente comunale avrebbe registrato versamenti e pagamenti mai avvenuti e ridotto gli importi dovuti senza giustificazioni documentali. Gli investigatori avrebbero riscontrato un rilevante numero di accessi abusivi al sistema informatico del Comune, effettuati per ridurre o annullare l'imposizione fiscale Imu o Tari di familiari e a conoscenti dell’impiegato. Il dipendente comunale, contesta l’accusa, avrebbe proseguito con i "tagli alle tasse" anche quando, dopo un procedimento disciplinare, era stato trasferito in un altro ufficio. 

«La corretta riscossione dei tributi risponde al fondamentale principio costituzionale di capacità contributiva - ha detto il colonello Gianluca Angelini comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle di Palermo - in base al quale ciascun cittadino è tenuto a partecipare alle spese della collettività in ragione delle proprie possibilità. La Guardia di finanza continuerà a perseguire con estremo rigore le condotte scorrette che ledono il principio di leale collaborazione alla base del rapporto tra Fisco e contribuente, con effetti negativi sull'entità delle risorse a disposizione degli Enti pubblici e quindi sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini».