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Paragon, spunta anche Roberto D'Agostino tra gli spiati

Si allarga il caso scoppiato nel gennaio scorso quando Meta avvisò una novantina di utenti europei

Redazione La Sicilia

19 Giugno 2025, 20:13

Paragon, spunta anche Roberto D'Agostino tra gli spiati

Spuntano altri nomi tra gli spiati di Paragon. Il più noto è quello di Roberto D'Agostino, fondatore di Dagospia. Ma c'è anche Eva Vlaardingerbroek, giovane olandese paladina dell'ultradestra. Sui loro telefonini, così come quelli dei giornalisti di Fanpage, Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino e degli attivisti di Mediterranea saving humans, Luca Casarini, Beppe Caccia e don Mattia Ferrari, le procure di Roma e Napoli hanno disposto accertamenti tecnici irripetibili. L'azienda israeliana, intanto, ricorda di aver «interrotto i suoi rapporti commerciali con l'Italia a seguito di sospetti di un uso improprio che eccedeva le condizioni d'uso definite nel contratto con la società» e «raccomanda di rivolgere qualsiasi domanda in merito alla presunta sorveglianza di giornalisti italiani al governo italiano, in quanto è l'autorità sovrana del Paese e responsabile di garantire il rispetto della legge».

L'inchiesta

I sette sono parti lese nell'indagine aperta - al momento contro ignoti - per accesso abusivo a sistema informatico e 'cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche'. Ordine dei giornalisti e Fnsi, costituitisi nel procedimento, potranno nominare loro consulenti per gli accertamenti, così come Fanpage. L'incarico verrà affidato lunedì. Si allarga dunque il caso scoppiato nel gennaio scorso quando Meta avvisò una novantina di utenti europei che i loro cellulari erano stati infettati dal potente spyware Graphite, prodotto da Paragon Solutions. Tecnologia che l'azienda vende solo a governi e che in Italia era in uso ad Aise ed Aisi.