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Paternò, ipotesi infiltrazione: le relazioni sono già sui tavoli romani

Il destino della cittadina etnea al bivio.

27 Settembre 2025, 09:17

paterno

Paternò si appresta a vivere uno dei momenti più difficili della sua storia, sicuramente quello più travagliato degli ultimi anni. Sta per consumarsi uno degli ultimi atti della vicenda che la vede protagonista e frutto dell'operazione antimafia “Athena”. La relazione della commissione prefettizia, insediatasi in città lo scorso 31 gennaio, per "verificare l'eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso" è stata ultimata e dopo essere stata consegnata al prefetto di Catania, Pietro Signoriello, è approdata a Roma, insieme alle conclusioni finali dello stesso prefetto.

Una relazione che potrebbe essere tra gli argomenti all’attenzione già del prossimo Consiglio dei Ministri, in programma la prossima settimana. Si attende di capire cosa accadrà, se il Comune di Paternò verrà sciolto per mafia o se la vicenda verrà definitivamente archiviata.
Ricostruendo i fatti, l’accesso ispettivo al Comune è stato disposto dall’allora prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, su delega del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in seguito all’operazione antimafia “Athena”, condotta dai carabinieri della Compagnia di Paternò, nell’aprile del 2024 e che in città ha determinato un’indagine con il coinvolgimento anche del sindaco Nino Naso, dell’ex assessore Turi Comis e dell’amministratore della prima Giunta Naso, Pietro Cirino, indagati e oggi imputati per il reato di voto di scambio politico-mafioso, insieme agli esponenti della criminalità organizzata Vincenzo Morabito (presunto reggente e uomo legato ai Laudani di Catania) e al presunto affiliato Natale Benvenga.


Secondo l'accusa, con l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto del Tribunale di Catania, Ignazio Fonzo, e dalle sostitute procuratrici Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti, lo “scambio” sarebbe legato a voti per le elezioni comunali del 2022 in cambio dell'assunzione a tempo determinato di due persone ritenute vicine al clan nell'impresa Dusty che a Paternò si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti.