28 dicembre 2025 - Aggiornato alle 07:20
×

Patto camorra-mafia sui rifiuti, su Castiglione c'è un'altra indagine della Mobile di Catania

L'invio ei faldoni alla Procura di Napoli rappresenta «significativi» riscontri al racconto dell’ex camorrista Mimmo Romano «sulla vicenda dell'appalto catanese» (quello della raccolta dei rifiuti solidi urbani nel Lotto Sud vinto da Supereco nel 2022)

Laura Distefano

28 Maggio 2025, 09:15

Intercettazioni e Giuseppe Castiglione

Intercettazioni e Giuseppe Castiglione

I guai giudiziari del deputato “sospeso” all’Ars, Giuseppe Castiglione, non sarebbero circoscritti all’inchiesta del Ros “Mercurio”, scoppiata lo scorso febbraio. L’autonomista catanese è ai domiciliari per voto di scambio-politico mafioso. Ma dalle carte della Dda di Napoli emerge chiaramente che c’è un altro fascicolo alla procura di Catania - per i titoli di reato di associazione mafiosa e voto di scambio politico mafioso - che vede tra gli indagati Giuseppe Castiglione. Quello che è certo è che l’ex presidente del consiglio comunale di Catania è stato monitorato, oltre che dal Ros che ha condotto l’operazione Mercurio, anche dalla squadra mobile di Catania.

Le annotazioni

La procura di piazza Verga ha inviato infatti ai colleghi napoletani delle annotazioni redatte dalla «squadra mobile di Catania e del Ros di Catania» che hanno rappresentato «significativi» riscontri al racconto dell’ex camorrista Mimmo Romano «sulla vicenda dell'appalto catanese» (quello della raccolta dei rifiuti solidi urbani nel Lotto Sud vinto da Supereco nel 2022). È stato infatti lo stesso pentito a citare l’ex deputato all’Ars come una delle pedine dello scacchiere utile all’aggiudicazione della gara. O meglio come «l’esponente politico di cui Nicola Ferraro», il regista degli appalti per conto dei Casalesi, avrebbe parlato «come punto di riferimento per consentire ai Ciummo (Vittorio e Carlo, indagati a Napoli per concorso esterno)» di ottenere il lavoro a Catania.

I dialoghi e gli incontri

Nelle mani delle procure di Napoli e Catania ci sono dialoghi tra Castiglione e Ciummo in un periodo «anteriore a quello della definitiva aggiudicazione (11 gennaio 2022) e della stipula del contratto (30 marzo 2022). Anche se il primo contatto telefonico risale al 2021. E poi ci sono degli incontri «osservati - annotano i pm napoletani - direttamente dalla Squadra Mobile di Catania». Nelle annotazioni della polizia inviate dalla procura di Catania alla Dda di Napoli ci sono anche foto: immagini che mostrano i rendez-vous tra Castiglione, i Ciummo e altri amministratori. Gli investigatori napoletani contraccambiano la collaborazione istituzionale della Dda etnea. E infatti i pm guidati da Nicola Gratteri, come già scritto ieri su La Sicilia, hanno inviato il materiale d’inchiesta ritenuto significativo alla procura di Catania. Non a caso scrivono: «Ovviamente, la figura mafiosa di Castiglione e la turbata libertà dell'incanto relativo all'affidamento del servizio di raccolta Rsu a Supereco (società di Cassino, in provincia di Frosinone) sarà oggetto di valutazione da parte della Dda catanese». Dal canto suo Castiglione (che dunque non è indagato a Napoli) già lunedì, attraverso il difensore Salvo Pace, ha ribadito «la sua estraneità» alle ricostruzioni della magistratura napoletana e ha smentito qualsiasi coinvolgimento e interessamento nella gara.

Gli interrogatori

In questi giorni, intanto, davanti al Gip di Napoli si sono tenuti gli interrogatori preventivi di alcuni dei 34 indagati dell’inchiesta su Camorra e rifiuti. Oggi è l’ultimo giorno. Vittorio e Carlo Ciummo, a differenza di quanto scritto in precedenza, non sono stati chiamati a presentarsi davanti al gip visto che sono indagati per concorso esterno. Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha applicato il decreto Nordio che prevede la scelta di applicare la misura per alcuni reati solo dopo aver sentito l’indagato. Ma solitamente il gip ordina gli arresti per gli indagati e parallelamente fissa gli interrogatori preventivi per le posizioni minori. Questa volta non è stato così. «Un’interpretazione particolare della riforma», ha commentato un uomo di legge. Nicola Ferraro, sotto torchio per ore scrive la stampa campana e toscana, pare aver dato la sua versione alle contestazioni. Chissà se ha chiarito anche i suoi contatti con Giuseppe Castiglione e la sua “intercessione” per Supereco a Catania.