Paziente morì dopo intervento: «Non ci fu responsabilità, il chirurgo Piazza assolto»
La sentenza del Tribunale. Le parti civili: «Leggeremo le motivazioni». Il lungo commento social dell'ex presidente dell'ordine dei medici etneo.
Si chiude con una sentenza di assoluzione «perché il fatto non sussiste» il processo a carico del chirurgo ed ex presidente dell'Ordine dei medici Diego Piazza che era accusato di omicidio colposo. La giudice Tiziana Mastrojeni ha, di fatto, accolto la richiesta formulata dalla procura. I fatti riguardano la morte di Agata Fazzio avvenuta l'11 dicembre 2018 dopo un intervento di laparoscopia nell'ospedale Garibaldi. I figli della signora, Marco e Vincenzo Marcello Piso, presentarono denuncia alle procura che aprì un fascicolo. Da lì fu avviata una perizia medico legale, che portò la procura a chiedere l'archiviazione delle indagini. Ma il gip, nel 2021, rigettò e dispose l'imputazione coatta nei confronti del chirurgo.
La donna fu sottoposta a un intervento di laparoscopia il 22 novembre 2018, due giorni dopo la paziente tornò in sala operatoria. Poi le condizioni di salute precipitarono con la morte per shock settico e peritonite. Il dibattimento, che si è concluso ieri sera con il verdetto, è stato incentrato sulle consulenze medico legali, quella del pm, della difesa e delle parti civili. Alla fine il Tribunale ha ritenuto non vi fossero responsabilità penali a carico di Piazza, che è stato difeso dall'avvocato Carmelo Peluso.
Il chirurgo ha commentato la sentenza su Facebook, prendendo in prestito le parole usate sui social qualche giorno fa da Barbara Mirabella, ex assessora comunale alla Cultura di Catania, anche lei assolta. «Nessuna formula vaga, nessun dubbio lasciato in sospeso. Solo la limpidezza della giustizia che si compie. Questa assoluzione piena rappresenta un momento di chiarezza che riafferma la forza del diritto e il valore della presunzione di innocenza. Questo processo mi ha consegnato una lezione severa ma necessaria: la presunzione di innocenza non è un lusso, è un presidio di civiltà. E quando l’assoluzione arriva, dopo tanto scalpore mediatico, è anche un atto di coraggio. Un atto di coraggio. Una verità che è diventata sentenza. Sollievo, liberazione, gratitudine. Grazie alla mia famiglia e a chi non mi ha mai lasciato la mano».
Poi Piazza ringrazia gli avvocati e i consulenti che lo hanno seguito nella lunga vicenda giudiziaria e chi in questi anni non gli ha mai fatto mancare vicinanza. Le motivazioni del verdetto arriveranno fra 90 giorni. «Leggeremo le motivazioni della sentenza con serenità - commenta l'avvocato Arduino La Porta, che assieme a Enrico Sorgi ha seguito i figli della paziente deceduta - e poi valuteremo i passi da compiere».