Il giorno di festa in città
Per centinaia di catanesi la Pasquetta si fa a San Giovanni Li Cuti
Un bagno a mare o semplicemente un po' di relax sotto al sole: questa la giornata di festa che persone di tutte le età stanno trascorrendo oggi nel piccolo borgo marinaro del lungomare. E il pensiero, per molti, va anche a Papa Francesco
“Per me venire qui è una abitudine. Appena posso, possibilmente ogni giorno, quindi anche d’inverno. Mi tuffo a mare e faccio una nuotata. Poi dopo Pasqua, per smaltire visto che si mangia molto di più, è quasi un obbligo”. Lo dice Alberto, 60 anni, appena uscito dall’acqua dopo una nuotata a ridosso del porticciolo di San Giovanni Li Cuti. “Non credo che qui l’acqua sia più inquinata di altre zone – prosegue – e soprattutto non ho mai avuto nessun malanno. Forse, se davvero è inquinata, si innalzano gli anticorpi”. In questa mattina però il clima in riva al mare non è solo di festa: l’argomento principale tra le centinaia di persone che hanno deciso di fare anche solo una semplice passeggiata al mare, è naturalmente la morte di Papa Francesco. “Era un uomo straordinario”, ci dice Lucia, 75 anni, mentre passeggia con il suo cane. “Aveva a cuore i poveri e soprattutto era l’unico a parlare di pace e disarmo in questo periodo”, sottolinea invece Giovanni, 60enne.
“Non me l’aspettavo, ieri era in piazza San Pietro e sembrava aver superato il peggio”, commenta un altro Giovanni, 60enne. Ha appena fatto una nuotata e anche lui non sembra particolarmente allarmato dalla pulizia delle acque che, quest’anno, sarà uno dei motivi di non apertura del solarium di piazza Europa: “Venire qui è una abitudine, l’acqua è fredda ma con qualche bracciata si riesce a starci dentro anche 15-20 minuti. E onestamente penso che se non aprono il solarium sia più una questione economica del Comune, questi scarichi sono qui da cinquant’anni. E penso che nuotare ti fortifica”.
Alvise, 42 anni, è della stessa opinione: “Sì, Pasquetta forse è la classica giornata della “scampagnata”, ma per me è quasi una tradizione ormai. Se regge il tempo farò anche un bagno, ma non mi preoccupa particolarmente: mai avuto problemi, anche perché c’è sì il porticciolo ma anche una forte corrente che “ripulisce” tutto”. A restare un po’perplessi sono però i pescatori: “Guardi, io non capisco come si possa fare un bagno in mezzo al porto con tanto di divieto di balneazione. Peraltro ogni tanto uscendo con le barche diventa anche problematico. Ma che possiamo fare? Quest’area è libera”, commenta uno dei pescatori intenti a riparare le reti. “Ma la prego non metta il mio nome”, ci dice.
Sulla spiaggia nera sono tantissimi anche i giovanissimi. Clarissa e Vittoria, diciottenni, sono in spiaggia con altri due amici. “Onestamente siamo qui perché non avevamo molto altro da fare”, sorridono le due ragazze “magari chiacchieriamo, giochiamo a carte, e facciamo qualche foto. Anche se quelle fatte finora non sono venute molto bene”. Proprio in riva al mare ci sono invece Noemi, Aurora e Carla, anche loro poco più che maggiorenni. Le tre ragazze dipingono il panorama con dei colori a tempera. “No non siamo artiste – sorridono – semplicemente oggi, non avendo altro da fare, abbiamo deciso di fare questo. Ci sarebbe piaciuto fare una scampagnata, ma non abbiamo l’auto. Poi tra poco, per pranzo, andremo a casa per passare il tempo in famiglia”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA