Ponte Stretto: firmato il Decreto. «Scelta storica per un costo di 10 miliardi»

Di Redazione / 31 Marzo 2023

Via libera al Decreto Ponte: gli uffici hanno terminato gli ultimi approfondimenti, confermando il testo che era stato approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 16 marzo con la formula «salvo intese». «È una scelta storica, che apre a una infrastruttura da record mondiale e con forte connotazione green», afferma il ministero delle Infrastrutture in una nota, spiegando che il Ponte permetterà «una drastica riduzione dell’inquinamento da Co2 e un calo sensibile degli scarichi in mare». E “significativo” è l’aspetto economico: il costo per la realizzazione del Ponte e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde è oggi «stimato in 10 miliardi», sottolinea il Mit, facendo presente che dal 2019 al 2022, il «Reddito di Cittadinanza ha avuto un impatto per le casse dello Stato di 25 miliardi».

Tempi di percorrenza dimezzati

Con il completamento dell’alta velocità in Calabria e Sicilia e la messa in esercizio del Ponte, si stima “un dimezzamento” dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo «oggi pari a 12 ore, di cui un’ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni» e si inserisce nel tracciato del Corridoio multimodale Scandinavo-Mediterraneo. Il ministero di Porta Pia illustra quindi il progetto. L’attraversamento stabile sullo stretto è stato progettato secondo lo schema del ponte sospeso.

Cosa prevede il progetto

Il progetto tecnico attualmente disponibile consiste in circa 8.000 elaborati e prevede una lunghezza della campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri larghezza dell’impalcato, 399 metri di altezza delle torri, 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione, 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi. L’opera è costituita da 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (2 + 1 emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. E’ stata progettata con «una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter», con un impalcato aerodinamico di «terza generazione» stabile fino a velocità del vento di 270 km/h. In concreto, conclude il Mit, l’operazione-Ponte riparte così: la società Stretto di Messina, in liquidazione, torna in bonis e si trasforma in una società in house. L’assetto societario prevede la partecipazione di Rfi, Anas, delle Regioni Sicilia e Calabria e per una quota non inferiore al 51% di Mef e Mit.

Pubblicato da:
Carmela Marino