L'EMERGENZA
Porto Empedocle, dopo la paura il ministro Piantedosi chiama il sindaco: «Subito l’hotspot e nessuno vedrà i migranti»
Il primo cittadino ieri aveva parlato di situazione ingestibile e di timori ella popolazione. Oggi arrivano le rassicurazione
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha telefonato, di buon mattino, al sindaco di Porto Empedocle Calogero Martello per manifestargli la vicinanza del governo e soprattutto la consapevolezza che Porto Empedocle, come Lampedusa, è interessata in maniera pesante dal fenomeno migratorio e ne subisce i contraccolpi. La telefonata del capo del Viminale è stata fatta dopo che ieri il sindaco era sbottato parlando di fenomeno ingestibile e di paure dei suoi concittadini nel vedere in giro gruppi di migranti che sono riusciti a fuggire dalle tensostruttura realizzata al porto
Piantedosi, stamani, ha rassicurato il sindaco in merito alla conclusione dei lavori per la creazione, nell’area finale del porto, dell’hotspot. Un centro che sarà raggiungibile, lungo vie interne, dai migranti trasferiti da Lampedusa, che non verranno visti dalla popolazione.
I lavori
«I lavori per la creazione dell’hotspot di Porto Empedocle stanno proseguendo alla massima velocità possibile – ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano -. Contiamo in una sostanziale anticipazione rispetto al termine di fine lavori che è fissato per novembre».
«L’hotspot sarà collegato a quello di Lampedusa dalla stessa gestione, la Croce Rossa – ha spiegato Romano -. I due hotspot devono essere visti come una sorta di ponte: quello di Lampedusa accoglie in prima battuta e quello di Porto Empedocle instrada, il più velocemente possibile, verso i pullman. Sarà strutturato come una sorta di stazione dei bus, con una corsia protetta di entrata e uscita e con lettini in numero sufficiente per ospitare diverse centinaia di persone per una o, al massimo, due notti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA