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Pusher travestiti da rider di una nota piattaforma: così a Palermo le consegne di droga passavano inosservate

Sgominata una organizzazione che riusciva portare cocaina e hashish ai clienti di tutta la città

Redazione La Sicilia

25 Giugno 2025, 09:57

Pusher travestiti da rider di una nota piattaforma: così a Palermo le consegne di droga passavano inosservate

Una organizzazione di spacciatori di droga che aveva escogitato un metodo per consegnare droga senza destare sospetti è stata sgominata a Palermo. La droga era consegnata attraverso una sorta di drug delivery: i pusher, una volta attivati, utilizzando motorini o biciclette elettriche fornite dall’organizzazione, travestiti da rider con gli zaini di una nota piattaforma di delivery, come se stessero trasportando pizze o altro cibo da asporto, consegnavano stupefacenti ai clienti in tutta Palermo.

Un'operazione coordinata dalla Dda di Palermo ha permesso di arrestare di 8 persone che gestivano questo mercato dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, soprattutto nei quartieri di Ballarò e Vucciria. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla guardia di finanza alla luce anche del pericolo di fuga di alcuni degli indagati.

Oltre 100 finanzieri impegnati nell’esecuzione di 17 perquisizioni effettuate tra Palermo e Villabate.
L’organizzazione, con una rigida gerarchia piramidale, era composta al vertice da due persone che, con l’avallo del mandamento mafioso, facevano arrivare la cocaina e l’hashish a Palermo da consolidati canali, con i quali poi trattavano direttamente prezzo, quantità e qualità. Facevano parte dell’organizzazione anche alcuni arrestati ai domiciliari che gestivano una specie di control room da dove smistare gli ordini ai pusher di strada, decidendo tempi e consegne.


I «rider» del drug delivery si spostavano da un luogo all’altro della città con poche dosi al seguito aumentando il numero di viaggi.

Tra i colpiti dal provvedimento anche un esponente di spicco della mafia nigeriana. Nel gennaio 2024 aveva tentato la fuga, con tanto di passaporto falso, in un altro Paese dell’Unione Europea.

I fermati nell’operazione sono Vincenzo Adelfio, 34 anni; Vincenzo Di Giovanni, 27 anni; Emanuel Barone, 24 anni; Cristian Caracappa, 24 anni; Pietro Corrao, 20 anni; Giovanni Finocchio, 31 ann; Sami Giovanni Khlelifi, 20 anni, e Tochi Chima Kingsley Isiguzo, 50 anni.

La control room

Uno dei «custodi» dello stupefacente, incensurato, è stato arrestato con un chilo e mezzo di hashish. Gli «addetti alla control room» svolgevano turni anche di 20 ore su 24 per organizzare e gestire almeno 100 cessioni al giorno, per un guadagno di oltre 3.000 euro al giorno. Solo nell’arco temporale dell’attività investigativa effettuata sono state registrate cessioni di cocaina e hashish per oltre 700.000 euro.