Ragusa, l’inspiegabile omicidio-suicidio del poliziotto dopo aver scritto «ti amo» alla moglie: la figlioletta ha dato l’allarme

Di Redazione / 29 Aprile 2019

RAGUSA – È davvero difficile capire cosa ha spinto la scorsa notte il poliziotto Simone Cosentino, 42 anni, in servizio alla sezione volanti della Questura di Ragusa, quando prima di togliersi la vita ha preso la sua pistola d’ordinanza e ha sparato tre colpi alla nuca della moglie Alice Bredice, torinese di 33 anni, mentre le dormiva nel lettone di famiglia. La tragedia è avvenuta in piena notte nella loro casa di Marina di Ragusa dove la coppia viveva con le due figliolette di sei e sette anni. E’ stata una delle bambine a dare l’allarme, chiamando un parente che poi ha allertato la polizia.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giulia Bisello che ha affidato alla squadra mobile di Ragusa, diretta da Antonino Ciavola, il compito di ricostruire la causa scatenante, allo stato incomprensibile, dell’omicidio-suicidio. 

Cosentino viene descritto come un uomo allegro e molto innamorato della moglie. Da quello che sembra la coppia aveva una vita normale, per quanto possa essere normale la vita di un poliziotto delle Volanti. Ma facevano quello che fanno tutte le famiglie di oggi, lui lavorava, lei si occupava delle bambine, della casa, degli animali domestici, e quando Cosentino andava in ferie o era libero facevano viaggi, piccole passeggiate fuori porta.

I Consentino sembravano davvero una famiglia felice. Dalle foto postate sui profili social, si capisce che amavano il mare e gli animali, soprattutto i cavalli (ne avevano anche uno), spesso portavano le bimbe a fare il bagno o a fare una gita in fattoria.  Anche i colleghi del poliziotto hanno il ricordo di una persona senza problemi, sempre disponibile, con la battuta pronta, sorridente e innamorato della moglie.

Insomma, se c’era un malessere, la coppia non l’aveva dato a vedere all’esterno. Gli investigatori si stanno concentrando su un messaggio lasciato su Facebook da Cosentino prima che uccidesse la moglie Alice con la pistola d’ordinanza: «Ti ho dedicato tutta la mia vita. Ti amo». Era un normale messaggio d’amore o era un messaggio d’addio? 

Tutto lascia propendere per il messaggio d’amore. Solo pochissimi giorni fa i due si scambiavano sui social altri messaggi. Lei aveva scritto: «Evviva quelli che ridono con gli altri e non degli altri. Evviva quelli che urlano per qualcuno e non contro qualcuno. Evviva le persone belle, quelle che sanno colmare vuoti, quelle che cercano di farti ridere anche quando non c’è nulla da ridere, quelle che quando non ci sono manca qualcosa. Qualcosa di bello». E lui aveva risposto con un like, un cuoricino e queste parole: «Quando manchi tu, manca qualcosa di bello». Era il 24 aprile scorso, cinque giorni fa.

Cosa è successo allora nella testa di Simone Cosentino? Alice Bredice era tornata da qualche giorno da Torino, dove aveva trascorso le feste di Pasqua. Gli investigatori stanno cercando ora di capire dai parenti della donna che vivono in Piemonte se nel rapporto fra i due c’era qualcosa che non andava, se lui avesse per esempio motivo di essere geloso. Ma finora non c’è niente, non è uscito nulla che possa spiegare la tragedia. Un paio di anni fa la donna aveva postato su Facebook una fotografia di tutta la famiglia sorridente con la scritta «no alla violenza sulle donne». Nelle foto sorride anche Simone Cosentino che sembra aderire all’appello della moglie. 

Ma Cosentino la scorsa notte sembra aver cancellato i momenti felici e sorridenti passati insieme con Alice e ha deciso di ucciderla prima di togliersi la vita. Privando della felicità in un colpo solo anche due bambine innocenti di sei e sette anni che fino a ieri sorridevano alla vita come solo a quell’età si riesce a fare e che ora sono rimaste orfane.

«Sono rimasto basito. Non c’erano segnali da parte del poliziotto, in servizio nella Squadra Volanti della Questura dal 2016, che facessero presagire un epilogo così tragico. Il suo fascicolo personale, dal punto di vista disciplinare e sanitario, è pulito. Sono senza parole». Questo il commento del questore di Ragusa Salvatore La Rosa.

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